Feelings' Slave - Debito d'Amore, Draco/Herm; OOC; Nc17; Lemon

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°piperina°
view post Posted on 17/12/2008, 19:24




*Act XXVIII*












Hermione era tornata al Manor due giorni dopo la partenza, come aveva detto. Draco era stato in ansia tutto il tempo.
Aveva temuto di non vederla più.
Non aveva voluto vedere né Blaise né Pansy, che gli avevano offerto la loro compagnia durante l’assenza della moglie.
Il maniero era stato così vuoto e silenzioso che Draco aveva seriamente rischiato di impazzire.
E quando Hermione era apparsa sulla porta, con una borsa sottobraccio e una sciarpa calda al collo, gli era sembrato di vedere il sole sorgere per la prima volta.
Lei gli aveva sorriso come non faceva dal giorno in cui era stata ricoverata e gli aveva detto “Sono a casa.
Quel pomeriggio, a una settimana di distanza, i coniugi Malfoy si trovavano nel salotto padronale, abbracciati sul divano.
- Parlare con mia madre mi è servito tantissimo.- stava dicendo lei - Lo sapevi?- chiese poi.
- Che cosa?-
- Ha avuto due aborti spontanei prima che nascessi io.- disse stringendosi di più a lui - La gravidanza è stata difficile.-
- Deve aver sofferto molto.- rifletté lui.
- Già.- annuì la moglie - Ma mi ha detto di non aver mai perso la speranza e di aver combattuto finché non sono arrivata io.-
Draco le scompigliò i capelli con una mano - Ecco da chi hai preso questo tuo bel caratterino.- sorrise.
Di parole della signora Granger erano servite ad Hermione per ritrovare la forza di andare avanti. Aveva avuto un brutto incidente ma non era sterile, ed era ancora molto giovane.
- Avremo altri bambini un giorno, vero?- chiese quasi timidamente al marito.
Lui la guardò con tenerezza - Tutti quelli che vorrai.-
Sorrise, con la gioia negli occhi e la pace nel cuore, e unì le labbra alle sue in un bacio carico di amore e dolcezza.

Quello che accadde dopo fu troppo veloce perché entrambi potessero capire.

Gli allarmi del Manor scattarono tutti insieme, si sentirono voci e rumori e in poco tempo l’edificio fu invaso da Auror.
Draco ed Hermione balzarono in piedi, bacchette alla mano - lei aveva da poco ricominciato ad usare la sua - e si ritrovarono circondati.
La riccia sgranò gli occhi, incredula: Harry e Ron erano a pochi metri da lei. Tra loro, solo le bacchette.
Non aveva mai, mai pensato che un giorno si sarebbero trovati... così. Proprio loro tre.
Il cuore prese a battere furioso nel suo piccolo petto e uno strano sentimento si impadronì di lei, mentre sembrava che il tempo si fosse fermato.
I suoi amici... che l’avevano abbandonata.
In un gesto istintivo draco le cinse le spalle con un braccio, stringendo a sé come a volerla proteggere. Ma dentro di sé sapeva cosa stava per succedere.
Ronald lanciava lampi dagli occhi, Harry sembrava freddo e impassibile.
- Draco Lucius Malfoy - alitò poco dopo a voce alta e perfettamente udibile - Ti dichiaro in arresto per ricatto, sequestro di persona e attività criminale come Mangiamorte.-
Avrebbe voluto infilarci in mezzo anche la violenza sessuale, ma non aveva trovato prove su cui basare quell’accusa.
- Ti ordino di abbassare la bacchetta e consegnarla agli Auror.- continuò - Verrà tenuta in custodia fino alla fine del processo. Se opporrai resistenza saremo autorizzati ad attaccarti.-
Non poteva crederci... Hermione non voleva né poteva credere a quello che stava accadendo. Harry era venuto lì per... arrestare Draco?
- Signora Malfoy,- si rivolse poi a lei con la stessa voce incolore - lei sarà scortata in un posto sicuro e familiare dell’Auror Ronald Weasley.- cosa diavolo stava dicendo?, - Per lei è stata scelta La Tana, dove sarà protetta durante le indagini e il processo.-
Hermione era ancora troppo sconvolta per riuscire a parlare. Come potevano farle questo?
Reagì solo quando due Auror privarono lei e Draco della bacchetta e allontanarono il biondo per arrestarlo.
Lui non fece resistenza, lei invece iniziò ad urlare che lasciarlo stare, che non aveva fatto niente e non potevano portarlo via.
Troppo intenta a guardare suo marito, Hermione non si accorse di Ronald. Il rosso infatti prese le scale per cercare la camera da letto.
Tornò pochi minuti dopo con una borsa piena di vestiti. Erano di Hermione.
- Draco!- la sentì gridare - Fammi parlare con lui!-
- Non puoi.- rispose Harry con voce ferma - Ora calmati e vieni via con noi.-
- No.- si impuntò lei, rossa in viso.
Il biondo era ormai alla porta, con le mani dietro la schiena. Sapeva bene che se avesse parlato, se avesse detto qualunque cosa, Potter sarebbe riuscito ad usarla contro di lui.
Venne portato via mentre un altro Auror di avvicinava ad Hermione. Lei però fece un salto indietro per non farsi portare via, ma sbatté contro qualcosa dietro di sé, e l’Auror in questione la afferrò per un braccio.
Voltandosi appena si trovò faccia a faccia con Ronald. Gridargli di non toccarla non serviva a nulla. Né lui né Harry le davano ascolto e lei fece l’unica cosa che poteva fare.
- Brian!-
Subito il piccolo elfo apparve a poca distanza dal gruppo di persone che avevano invaso il Manor.
- Brian, ascoltami bene!- gli disse lei - Non devi far entrare nessuno qui dentro. Nessuno, hai capito?-
- Sì, padrona.- rispose la creatura con voce tremante.
- Tieni in ordine e proteggi la casa, io e Draco torneremo presto!-
L’elfo si inchinò, e ripeté - Sì, padrona.-
Poco dopo si ritrovò da solo.









- Vuoi un po’ di thè, cara?-
- No, grazie.-
La signora Weasley non era cambiata dall’ultima volta in cui l’aveva vista: aveva sempre quel dolce sorriso materno sulle labbra... e quell’insopportabile carattere.
La trattava come una bambina ritardata. Le ricordava molto la Umbridge mentre parlava con Hagrid.
Si trovava alla Tana da diverse ore. Non aveva toccato cibo né aveva risposto alle migliaia di domande che tutta la famiglia Weasley le aveva posto.
Ginny era seduta accanto a lei sul divano, Ron le stava di fronte, Arthur dietro e Molly le girava intorno come una trottola.
Odio.
In quel momento li odiava tutti, dal primo all’ultimo, nessuno escluso. Bill e Charlize compresi.
Dove diavolo erano stati per tutto quel tempo? Perché si erano svegliati solo ora, e tutti insieme? Erano forse caduti in letargo?
Ginny la guardava con qualcosa di strano negli occhi, ma Hermione non capì lo sguardo indagatore della rossa, che stava cercando di capire i suoi sentimenti.
Molly di asciugava una lacrima ogni cinque minuti, dopo i tre quarti d’ora passati a piangere quando l’aveva rivista.
Arthur stava in silenzio e Ron... Dio, Ron aveva lo sguardo di un pazzo.
E lei lo odiava con tutta se stessa.
La trattavano come se fosse stata prigioniera del peggior terrorista del mondo, picchiata e stuprata per più di due anni, da lui e tutti i suoi uomini.
Ma Ginny sapeva che non era così, era stata l’unica ad aver parlato con lei, conosceva i suoi sentimenti: amava suo marito, e bastava guardarla negli occhi per capirlo.
- Non vuoi proprio niente da mangiare?-
Alzò gli occhi sul viso della signora Weasley e scosse il capo. Quella sospirò e andò a piangere in cucina.
- Deve essere stato terribile per te.- disse Arthur poco dopo - Tutto questo tempo da sola... con una persona del genere...-
Scosse la testa, poi sospirò e le accarezzò i capelli con fare paterno, poi raggiunse la moglie.

Se erano tanto preoccupati per lei, perché diavolo avevano aspettato due anni per farsi vivi?!

- Sei al sicuro adesso.- disse seriamente Ronald.
Lei gli lanciò uno sguardo assassino.
- Ci prenderemo cura di te.- continuò il rosso - Non rivedrai mai più Draco Malfoy.-
Quella frase le gelò il sangue nelle vene. Non rivedere mai più Draco...?
No, lei... lei non voleva questo... come potevano... le avrebbero impedito di vedere Draco? Avrebbero fatto annullare il loro matrimonio?
Ginevra, in silenzio, osservava Hermione, e solo lei aveva colto ogni suo gesto, ogni reazione alle loro parole.
Aveva visto con che occhi aveva guardato i suoi genitori, l’odio che emanava verso Ron, l’espressione dura e i pugni chiusi ad ogni riferimento poco piacevole a Malfoy.
Non aveva dubbi: Hermione amava suo marito.
E proprio a quello stava pensando la riccia, a Draco e a quello che gli avrebbero fatto.
Sicuramente l’avrebbero interrogato. Harry sarà presente?, si chiese, Sarà lui ad interrogarlo? Lo tratterà come un criminale?
Su quello non aveva il minimo dubbio: nessuno conosceva Draco come lo conosceva lei, neanche sua madre.
Era gentile e premuroso, molto attento ai suoi bisogni, e si era preso cura di lei con dedizione.
La amava, e gliel’aveva dimostrato.
Lei lo aveva perdonato, ma sentiva di doverglielo dimostrare ancora di più, in un momento come quello. Doveva stargli accanto come lui era stato accanto a lei.
Altrimenti il loro ritorno insieme non avrebbe avuto alcun senso.
- Sono molto stanca.- disse poco dopo - Vorrei riposare.-
- Certo.- annuì - Vieni, abbiamo preparato una stanza per te.-
Hermione la seguì in silenzio, ignorò del tutto Ron e mormorò un - Grazie.- forzato quando la rossa le disse che lei avrebbe dormito nella stanza accanto, disponibile per qualunque cosa.
Si spogliò e indossò una camicia da notte calda, poi si infilò a letto, accucciandosi in posizione fetale.
In quel momento sentì terribilmente la mancanza del calore del corpo di Draco, delle sue braccia intorno alla vita, dei lievi baci e piccoli morsi che le lasciava sulle spalle, delle sue lunghe dita affusolate che giocavano con i suoi riccioli ribelli.
- Giuro...- mormorò sotto le coperte - ...giuro che niente e nessuno potrà mai più disturbare la nostra felicità.-
Stava vivendo un sogno con l’uomo che amava e per il quale aveva combattuto tanto.
Non erano perfetti, spesso alzavano la voce l’un contro l’altra, ma si riappacificavano subito.
Fare l’amore con lui era ogni volta più bello.
Ma i suoi “amici” non avrebbero mai potuto capire questo, il segreto del loro rapporto, la sincerità del loro amore.
Draco aveva raggiunto limite che aveva giurato di non toccare più, Hermione aveva trovato in se stessa la forza di credere in lui e andare avanti per costruire insieme il loro lieto fine.
- Ti tirerò fuori da lì.- disse la riccia con un singhiozzo - Farò qualunque cosa, ma torneremo a casa insieme.-
Pianse, pianse e ancora pianse.
Cosa ne sapeva Harry di quello che aveva passato lei? Della solitudine, del dolore, delle lacrime e della disperazione di quel tempo vissuto con Draco?
Suo marito non era un angelo e le sue azioni passate non potevano essere cancellate in pochi mesi, lo sapevano bene entrambi.
Ma avevano deciso di iniziare una nuova vita, mano nella mano, e finora era andato tutto bene.
La sofferenza, il dolore, la pressione psicologica... Hermione stava cercando di lasciarsi tutto alle spalle.
Se i suoi “amici” si fossero fatti vivi <i<prima, durante i mesi iniziali di quel matrimonio, o prima del suo tentativo di fuga... le cose sarebbero state molto diverse.
Ma sue anni e mezzo di silenzio avevano distrutto Hermione e ogni sua speranza.
Aveva chiuso una porta là dove una volta c’erano Harry, Ron e Ginny. Si era rassegnata a vivere senza di loro.
Ora, tutto ciò che aveva era Draco. Lui era la sua vita, il suo presente, il suo futuro.
Tutto.
Avrebbe impedito a Silente in persone di intromettersi tra loro due.
Fu con le guance rigate di lacrime che Hermione si addormentò.
E i suoi sogni, quella notte, erano dedicati al suo angelo biondo.












 
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Anguissette
view post Posted on 27/9/2009, 21:29




Questa FF è scritta divinamente!! *__*
Complimenti all'autrice (anche se vedo che non posta da un anno)
Bravissima =)
 
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KimiLovesIt
view post Posted on 27/1/2010, 19:03




Anchio penso lo stesso!
Se puoi continua... se leggi! Davvero mi ci sono appassionata XD
Stupenda davvero!
 
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nonleggere
view post Posted on 9/5/2011, 15:04




bellissimo ma non c'è un lieto fine??
 
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Just Goldina
view post Posted on 5/7/2016, 15:50




Perché non aggiorni!!! Mi sono troppo appassionata a questa storia... Anche se l'ho cominciata adesso... Cioè: la scrittrice ha aggiornato l'ultima volta 5 anni fa se non sbaglio
 
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Hannah05
view post Posted on 28/3/2020, 16:22




Perché non aggiorni è la terza volta che leggo questa storia e la amo anche se sono passati 12 anni
 
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35 replies since 28/6/2008, 01:06   22427 views
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