*Act XVI*
Hermione era immobile, come una statua di cera. Seduta in mezzo al letto, era
paralizzata dallo sguardo di lui.
Draco Malfoy.Era diverso da tutte le altre volte, la fissava tanto intensamente che sembrava volesse trapassarla solo con quello. La faceva rabbrividire, e lei ne aveva ben capito il motivo.
La voleva.Ma non come in quel mese di torture, lui... la voleva
davvero.
Se ne stava lì, fermo sulla porta, a guardarla come se non l'avesse mai vista prima in vita sua.
Si accorse di avere addosso solo una camicia da notte a sottana, leggera e piuttosto scollata. Imbarazzata, afferrò il lenzuolo per portarselo al seno.
- No.-
Quel monosillabo era uscito dalle labbra del ragazzo. La sua voce era bassa ma decisa, forte.
L'aveva ghiacciata.
Il cuore di Hermione prese a batterle furiosamente nel petto, e sentiva l'agitazione crescerle dentro ad ogni passo che avvicinava lui al letto.
Raggiunse il lato destro, quello che usava sempre per dormire, e la fissò a lungo.
I ricci bruni erano leggermente in disordine e le lenzuola stropicciate. Non c'era molta luce, ma riuscì a distinguere un delizioso rossore diffuso sulle sue guance.
Scese con lo sguardo fino al seno, che si alzava e abbassava velocemente. Era agitata, e tanto anche.
Le sue piccole mani torturavano la stoffa bianca delle lenzuola, che le coprivano appena i fianchi.
Era bella.Non poteva negarlo, Hermione era bella in quel momento, e lui la desiderava.
Salì sul letto con il ginocchio sinistro, e poi vi poggiò la mano destra. Così, lentamente, si avvicinò a lei. Quando le fu accanto sentì che non c'era bisogno di parlare.
I loro occhi erano sempre stati a contatto, Hermione era rimasta ferma in attesa di ogni sua mossa.
Avrebbe dovuto fare tutto lui quella sera, lo sapeva, ma la cosa non gli pesava minimamente,
anzi.
Alzò una mano per sfiorarle la delicata pelle della guancia in una lenta carezza, mentre i loro visi continuavano ad avvicinarsi.
Più che altro era lui ad avvicinarsi, dato che Hermione era davvero paralizzata.
E quando le loro labbra si sfiorarono, entrambi sentirono la scossa elettrica che si generò a quel contatto.Hermione avvertì un forte calore avvolgerla, e lasciò che Draco la baciasse dolcemente, senza fretta e senza voler approfondire. Non ce n'era motivo, né bisogno.
Lei era sua.Lambì la bocca della ragazza con la punta della lingua, mentre affondava una mano tra i suoi capelli. Erano morbidi, gli piaceva il contatto con la sua pelle.
Si mise più comodo sul letto accanto a lei mentre, con cautela, chiese tacitamente l'accesso alla sua bocca. Lei glielo concesse poco dopo.
Era agitata, non terrorizzata. Questo lo faceva in qualche modo sentire meglio. Non voleva spaventarla, né fare sesso con una bambola inerme sotto di sé.
Quello che voleva era solo piegare il suo stupido orgoglio e sentirla gridare il suo nome, supplicarlo di darle di più.
L'avrebbe fatto, lo giurò a se stesso.
Incontrò la lingua di Hermione e iniziarono a giocare lentamente, prendendosi tutto il tempo di cui necessitavano.
Poi spostò la mano dai suoi capelli e fece scorrere la punta delle dita sul suo corpo, in una delicata carezza.
La sentì fremere quando le sfiorò il seno, irrigidirsi appena quando scostò il lenzuolo, scoprendola del tutto.
Era vulnerabile sotto il suo sguardo, pensò Hermione quando la bocca di Draco si staccò dalla sua.
Si sentiva già nuda davanti a lui.Poi il ragazzo posò le mani sul materasso, vicino ai suoi fianchi, e fece lo stesso con le gambe. Si avvicinò di nuovo per baciarla, e lentamente la fece scivolare sotto di sé.
Il fruscio delle lenzuola in quel momento risultò essere un suono delicatamente sensuale.
Sotto di lui, intrappolata tra le sue braccia, sottoposta al suo sguardo liquido... Hermione tremava.
Paura,
attesa,
eccitazione,
sorpresa.Mille sentimenti si agitavano dentro di lei, scuotendola interamente.
E continuavano a guardarsi.
Non avevano interrotto quel contatto da quando lui era entrato nella stanza, ed Hermione gliene fu grata. Non avrebbe sopportato di sentirsi anonima tra le sue braccia.
Draco scese con la bocca sulla sua, trovandola meravigliosamente morbida e socchiusa, pronta per accogliere nuovamente la sua lingua e giocare con essa.
Fece forza sulle braccia per non pesare su di lei e quando la sentì più rilassata, fece scorrere una mano lungo il suo corpo.
Dal collo scese ai fianchi per poi arrivare alle gambe. Risalì lentamente sulla coscia sinistra della ragazza, tirando su la sottana con quel movimento.
La fece scorrere sulla sua pelle fino alle spalle, e lei istintivamente si tirò su per aiutarlo a spogliarla del tutto.
Gli piaceva la sua partecipazione. Era un buon segno, e non l'avrebbe fatto sentire un approfittatore.
Ovviamente non indossava il reggiseno, dato che si era preparata per dormire. Era coperta soltanto da un paio di slip, niente altro.
Era meravigliosa, pensò.
Hermione però si vergognava come una ladra. Voltò il capo di lato, portandosi le braccia sul petto per coprirsi, imbarazzata all'inverosimile per l'insistente sguardo del ragazzo.
Draco sorrise e si chinò su di lei, sfiorandole il collo con le labbra.
- Tranquilla...- sussurrò lieve contro la sua pelle - ...andrà tutto bene.-
Depositò mille piccoli baci sul collo e la gola, scendendo lentamente sulla spalla, mentre le faceva spostare le mani dal petto.
Hermione sussultò quando sentì una sua mano chiudersi a coppa sul seno, con gentilezza, senza fretta.
Draco si stava comportando bene con lei, dovette ammetterlo.
Sospirò e cercò di rilassarsi il più possibile, imprimendosi a fuoco nella mente ogni singolo istante di quello che stava accadendo, senza perdersi in stupide congetture, come le aveva detto Pansy.
Quasi non si era accorta delle labbra del ragazzo che erano scese sul suo seno.
Draco si stava controllando come poche volte in vita sua, quella sera,
con lei.
Era fin troppo eccitato per essere solo all'inizio dei preliminari.
Sarebbero durati a lungo, lo sapeva già, del resto era normale, insomma per Hermione era la prima volta, non poteva correre solo perché era eccitato.
Continuò a dedicare attenzioni al suo seno, mentre faceva scivolare una mano sui fianchi, fino all'elastico degli slip. Lo prese tra due dita e iniziò a farlo scendere con una lentezza esasperante, ma anche quella era una cosa da fare con molta, molta calma.
Infatti Hermione si irrigidì quando sentì la stoffa che la copriva abbandonare il suo corpo, lasciandola così completamente nuda sotto gli occhi del marito.
Arrossì in un modo che ricordava vagamente Ronald, e cercò in tutti i modi di evitare d'incrociare gli occhi con quelli di Draco. Ma non tentò di coprirsi ancora, sarebbe stato un inutile gesto infantile.
Draco le riconobbe il merito di quell'azione, del non coprirsi ai suoi occhi, e le regalò un sorriso rassicurante.
Quasi un vero sorriso.
Hermione rispose con un sorriso tirato dal nervosismo.
Notò poi che il ragazzo era completamente vestito. Evidentemente Draco aveva seguito il suo sguardo e sorrise di nuovo, guardandola.
- Che ne dici di partecipare e spogliarmi?- chiese con voce bassa e carezzevole.
- Sì...-
Hermione si mise seduta sul letto, di fronte a lui. Stava lentamente perdendo il senso di imbarazzo nel trovarsi nuda sotto il suo sguardo colmo di desiderio e allungò le mani verso i bottoni della camicia.
Draco si limitava ad accarezzarle i capelli, in un gesto
talmente dolce da faticare a riconoscere come proprio, aspettando che la ragazza finisse il suo lavoro.
I primi bottoni furono slacciati con calma, poi però la tensione aveva giocato un brutto scherzo ad Hermione, che aveva finito per far saltare gli ultimi due bottoni.
Draco rise, sinceramente divertito.
- Tranquilla.- disse aiutandola a sfilargli la camicia aperta.
Si allungò per baciarla e si stese sul materasso accanto a lei.
La strinse forte a sé, baciandola con crescente passione, mentre con una mano si liberava silenziosamente della cintura e dei pantaloni, facendoli cadere ai piedi dei letto.
Hermione sussultò quando si trovò a contatto con la pelle del ragazzo.
Era così caldo...Sospirò, leggermente più rilassata per la gentilezza di lui, ma ugualmente tesa per la situazione. Lo sentiva contro di sé, poteva chiaramente avvertire il suo desiderio.
Si chiese se le avrebbe chiesto di fargli qualcosa... arrossì solo al pensiero di dover allungare una mano verso le sue parti basse.
Avvertendo la sua tensione, Draco si mise a sedere con la schiena appoggiata alla testata del letto e la Granger stretta al suo petto. I capelli gli solleticavano piacevolmente il collo, le piccole spalle della ragazza tremavano appena per quel contatto.
Respirò il suo profumo e si chinò a baciarle una spalla, stringendola a sé per la vita.
- Non è una cosa brutta, Hermione.- sussurrò appena sulla sua pelle.
- Lo so.- rispose cercando di trovare tutto ciò che di positivo e piacevole c'era in quella situazione.
Il ragazzo la stringeva, sentiva il suo cuore battere veloce contro la sua schiena.
Le sue mani scesero ad accarezzarle delicatamente il collo e le spalle, per arrivare al seno, sul quale si soffermarono, a coppa.
Era un contatto molto intimo, pensò la ragazza in quel momento. Poi le dita di Draco iniziarono a stuzzicarle i capezzoli, mandandole piccoli brividi in tutto il corpo.
Si rilassò, appoggiando la testa sulla sua spalla, lasciando che una mano del biondo scivolasse sul fianco, sulla gamba, in una lenta carezza che risaliva lungo l'interno coscia, per arrivare poi alla sua femminilità.
La toccò delicatamente in superficie, e poco dopo la ragazza fu scossa da un brivido.
Per una vergine era un passaggio fondamentale, affinché il corpo potesse prepararsi adeguatamente all'intrusione di qualcosa ben diverso dalla punta delle dita.
Quando vari mugolii raggiunsero le sue orecchie, facendo crescere a dismisura il suo desiderio, Draco smise di dedicarle attenzioni.
Poco dopo Hermione si girò tra le sue braccia e lo baciò con un trasporto che lui temeva non avrebbe potuto vedere quella sera.
La strinse a sé, giocando con la sua lingua, senza smettere di accarezzarle il seno morbido premuto contro il suo petto.
Gli slip elasticizzati stavano diventando una fastidiosa costrizione.Molti minuti dopo si staccarono, entrambi con il fiato corto e gli occhi liquidi di desiderio.
Riprese a baciarla, passando le mani ovunque sul suo corpo, poi la prese per i fianchi e facendole allargare le gambe la fece accomodare su di sé.
Le loro intimità erano a contatto, se non fosse stato per gli slip di lui, ma poco importava. Se la schiacciò addosso, avvertendo la morbidezza del seno, il calore del corpo contro al suo.
La desiderava,
Merlino se la desiderava! Stava perdendo il controllo, dannazione!
Continuava a baciarla, cercava la sua lingua, la trovava, ci giocava e si ritraeva, lasciando che fosse lei a cercarla ora.
Strinse con forza i fianchi della ragazza, premendoli contro la sua eccitazione dolorosa, e solo quando Hermione lo guardò in modo più che eloquente la fece scendere e accomodare supina sul letto.
Si liberò subito dell'intimo e si stese su di lei, facendo sentire quanto bisogno aveva di porre fine a quella tortura.
Ma doveva stare attento, continuava a ripetersi. Era la sua prima volta, e per quanto pronta ed eccitata potesse essere, Hermione era vergine.
Doveva stare molto, molto attento.Le aprì le gambe posizionandosi tra esse, più che pronto ad entrare in lei. Ma doveva aspettare.
Si era ripromesso di mettere da parte gli antefatti quella notte, di essere gentile con lei e trattarla con premura, per far sì che lei lo desiderasse sempre, da quella sera.
Non voleva una ragazzina piangente da costringere ai suoi voleri, assolutamente no.
Hermione si sentiva pronta, ma tremava.
Stava per diventare donna tra le braccia di Draco Malfoy.
Suo marito.Chiuse gli occhi e lasciò andare un sospiro nervoso, prima di riaprirli e fissarli in quelli grigio scuro di lui. Sorrise appena, imbarazzata per la situazione, tesa per il momento, ma pronta ad affrontare anche quella clausola del suo matrimonio.
Draco sorrise di rimando, posò le mani sui suoi fianchi e iniziò a farsi lentamente avanti.
All'inizio, grazie alle premure del ragazzo, non sentì dolore, ma arrivò poco dopo, quando lo sentì spingersi più in profondità.
I muscoli di tutto il corpo si tesero involontariamente, strizzò gli occhi e strinse le mani sui fianchi di Draco, rallentando il suo avanzare.
- Aspetta...- sussurrò, cercando di abituarsi.
Sospirò di nuovo. Pansy le aveva detto che doveva stare calma e rilassarsi, o le avrebbe fatto molto più male del necessario.
- Solo un momento...- disse guardandolo.
- Tutto il tempo che vuoi.- rispose lui, affannato per l'eccitazione esigente che combatteva contro la calma che si imponeva di avere.
Hermione si rilassò e riuscì a sciogliere i muscoli tesi. Allentò la stretta sui fianchi del biondo, che avanzò ancora in lei, lentamente, sicuro di procurarle comunque dolore data l'espressione contrita e corrucciata che aveva.
Sentiva un male cane, il pensiero di avere un ragazzo in mezzo alle gambe che entrava dentro di lei di certo non la aiutava a star meglio, affatto.
Lo sentiva, Dio se lo sentiva! Avanzava piano, era cauto e delicato, sì, ma faceva male, dannatamente male! Chi l'aveva detto che il sesso era piacevole?
Certo non si aspettava orgasmi multipli alla prima volta, ma tutto quel dolore era insopportabile!
Draco si fermò, cercando di aiutarla ad abituarsi alla sua intrusione. La vide ringraziarlo con lo sguardo.
- Fa molto male?- chiese sinceramente preoccupato.
- Domanda di riserva?- replicò ironica lei.
- Non possiamo fermarci ora, Hermione.- disse come se fosse un lamento,
una preghiera - Non arrivati a questo punto.-
- Lo so.- rispose, colpita da tanta gentilezza -
Vai.-
Lui annuì e riprese a spingere, fin quando non incontrò l'intima barriera della sua verginità.
Si fermò, quasi indeciso sul da farsi. Hermione aveva sussultato quando l'aveva sentito toccarla con la punta, quello era il momento peggiore.
Molte ragazze avevano l'imene abbastanza elastico e grazie a quello non sentivano troppo dolore la prima volta, ma lei sapeva che non poteva essere così fortunata.
- Lascia fare a me.- sussurrò Draco.
Si piegò su di lei, assuefatta alla sua dolorosa presenza dentro di lei, e la baciò a fior di labbra.
Poi prese un bel respiro, si ritrasse appena e spinse, con decisione, rompendo con un colpo secco la sua barriera, entrando completamente in lei.
Hermione gridò per il dolore che aveva provato. Era... non sapeva descriverlo. Era troppo... troppo.
Insopportabile.Si era sentita spaccare in due, quasi perdeva la sensibilità in quel punto soggetto a quell'atroce tortura.
Conficcò le unghie nelle spalle di Draco, gemendo per il male che sentiva.
I loro fianchi si toccavano, era entrato completamente in lei, raggiungendo una profondità che,
tempo dopo, le avrebbe fatto toccare il cielo con un dito.
Draco le baciò con cautela una guancia prima di ritrarsi, uscendo quasi interamente da lei, e rientrare.
Dio, era costretto ad andare ad un ritmo che nessun uomo poteva mai sopportare senza impazzire. Ma lui non sarebbe impazzito, avrebbe continuato ad essere gentile con lei.
Inaspettatamente Hermione gli circondò le spalle con le braccia, nascondendo il viso nell'incavo del collo.
Tremava e si tendeva ogni volta che lui si muoveva, ogni volta che usciva per poi rientrare, ma resistette coraggiosamente al dolore, senza neanche più emettere un gemito.
Sospirava, stretta tra le sue braccia, con le gambe allacciate ai suoi fianchi.
Era fatta, era andata ormai... non era più vergine. Non era più una ragazzina.
Era una donna, adesso.
Era la Signora Malfoy.Molti minuti dopo il ritmo tra i loro bacini si era armonizzato, Hermione aveva preso ad assecondare le sue spinte quasi senza accorgersene. Peccato che fosse ben lontana da sentire il piacere di cui tutti parlavano.
Il dolore si era affievolito, Draco adesso si muoveva liscio dentro di lei, più veloce di prima, incitato anche dall'armonia con il corpo di Hermione.
Sapeva che sarebbe stato meglio fermarsi, non continuare fino alla fine, perché lei il piacere non lo sentiva.
Ma non riusciva.L'aveva desiderata per tanto tempo, e ora che finalmente era riuscito ad averla... no, non poteva smettere.
La strinse forte a sé, aumentando il ritmo delle spinte, fino a dare dei colpi forti e quasi bruschi, finendo per liberarsi in lei.
Trattenne il gemito di sollievo e piacere che premeva per uscire dalle sue labbra, non sarebbe stato carino.
Tenne Hermione stretta a sé prima di allontanarsi da lei e sdraiarsi al suo fianco, tenendole un braccio di traverso sul ventre.
La ragazza era immobile, muta come se fosse stata privata dell'uso della voce, e guardava il soffitto del baldacchino senza realmente vederlo. Aveva lo sguardo vacuo, perso, velato di un sentimento strano che si era impossessato di lei.
Vedendo che non reagiva in alcun modo, Draco si sedette e fissò gli occhi sul suo volto. Solo un paio di minuti dopo Hermione rispose a quello sguardo su di sé.
- Stai bene?- chiese il ragazzo, realmente preoccupato, temendo di averla in qualche modo traumatizzata.
- Sì.- rispose lei con voce bassa ma perfettamente udibile.
Si sentiva...
strana,
diversa.
Come se la nebbia fosse entrata in lei, penetrando sotto la sua pelle, diffondendosi nel suo corpo in mille piccoli brividi. Non aveva mai provato una sensazione simile, era tutto così nuovo per lei...
Le si velarono gli occhi di lacrime senza volerlo.
All'improvviso si alzò di scatto dal letto. Si morse le labbra per non gemere a causa del dolore che provava.
Voleva andare in bagno a farsi una doccia, per togliersi di dosso quella strana sensazione che la consapevolezza di essere donna le aveva portato. Ma qualcosa attirò la sua attenzione.
Sangue. Una macchia di sangue. Proprio
lì, sul lenzuolo,
in mezzo alle sue gambe.La sua innocenza.
La sua ingenuità.
La sua verginità.Erano tutte lì in quella macchia di sangue rosso acceso.
I suoi sogni di ragazza, gli affetti, gli amici a cui non poteva pensare, a cui non poteva più confidare i suoi pensieri e i suoi sentimenti.
Tutta la sua vita fino a quel giorno era racchiusa in quel lembo di stoffa macchiata.
Rabbrividì, ma
non riuscì a muoversi.
- È normale.- disse Draco per rassicurarla - Succede a tutte, la prima volta.-
Hermione alzò lo sguardo sul suo.
- Fidati, è normale.-
Non si chiese da dove gli venisse tutta quella gentilezza. Lo sapeva già.
Dai ricordi.Si stese di nuovo sul materasso, e la ragazza fece lo stesso poco dopo, coprendosi il più possibile con il lenzuolo.
Il biondo ci mise poco ad addormentarsi. Per lui non era stato altro che un amplesso semplice, per quanto quei dannati ricordi l'avessero tormentato. Ma aveva deciso di concederle una tregua soltanto quella notte. Dal mattino successivo sarebbe stato tutto come prima.
Doveva farlo.
Perché se si trovavano in quella situazione, c'era un valido motivo:
la colpa di lei.Convincendosi di questo, Draco sprofondò nel mondo dei sogni.
Hermione invece rimase sveglia a lungo, praticamente immobile nel letto. Solo quando si fu sincerata che il ragazzo stesse realmente dormendo si alzò dal letto, stanca e indolenzita.
Fissò di nuovo quella macchia rossa prima di dirigersi in bagno per fare una doccia veloce.
Aveva bisogno di rinfrescarsi, di allontanarsi da lui, da quel letto... da
loro.
Si mise a dormire circa un'ora dopo, stanca e decisamente provata.
Abituata a svegliarsi da sola tutte le mattine, Hermione Malfoy aprì lentamente gli occhi e sbadigliò, stiracchiandosi. Allungò il braccio destro sul letto, con l'intenzione di rigirarsi tra le lenzuola prima di alzarsi, ma qualcosa occupava l'altra metà del letto.
Sgranò gli occhi e ritirò immediatamente il braccio, portandoselo al petto, e scattò a sedere.
Non poteva essere...Draco stava dormendo nel letto matrimoniale, accanto a lei, tranquillo e pacifico come un bambino.
Era girato su un lato, dalla sua parte, una mano sotto il cuscino, l'altra sul materasso. Hermione si perse a guardarlo.
Sembrava così indifeso, innocuo... così...
diverso.
Il viso era rilassato, il respiro regolare. I capelli erano in disordine, qualche ciocca chiara gli ricadeva sugli occhi.
Aveva dormito con lei, era rimasto al suo fianco... non se ne era andato.
Perché? Aveva voluto aspettare che il loro matrimonio fosse tale a tutti gli effetti? Era per quello?
Non lo sapeva,
sperava solo che fosse così.
Improvvisamente vide quegli occhi liquidi di desiderio, la bocca dischiusa scendere sulla sua, le mani leggere sul suo corpo... avvampò all'istante al ricordo di quanto accaduto quella notte.
Si mosse cautamente per non svegliarlo, indolenzita ovunque. Era normale che fosse così, lo sapeva. Sperava solo che il suo corpo si abituasse presto.
Fece per scendere dal letto, ma qualcosa la fermò per un braccio, e si trovò di nuovo stesa sul materasso.
- Buongiorno.- soffiò leggera la voce di Draco, che ora la sovrastava.
Fissò gli occhi nei suoi senza riuscire a rispondere.
Lui sorrise, o forse ghignò, poi scese a baciarla, accarezzandole un fianco lentamente.
Lambì le sue labbra con la punta della lingua e ottenne l'accesso alla sua bocca. La sentì tesa sotto le sue mani, sicuramente era imbarazzata e si vergognava da morire.
Si era svegliato sentendo qualcosa muoversi accanto a lui e l'aveva fermata prima che potesse alzarsi.
Quella mattina si sentiva decisamente euforico, soddisfatto e libero come da tanto tempo non si sentiva.
Prima di tutto perché il suo corpo si era sfogato, dopo un mese di avances superficiali ed erezioni uccise con un'interminabile serie di docce gelide, e poi perché Hermione era stata sua.
Certo non era stato l'amplesso migliore della sua vita, ma aveva finalmente avuto la verginità della Mezzosangue, e la cosa più bella era... che
lei l'aveva voluto.Aveva sentito la sua tensione ed emozione, ma anche il forte desiderio che aveva provato sotto le sue labbra e le sue mani.
Magnifico.Il pensiero di quei momenti gli fece defluire velocemente il sangue in un punto ben determinato, e lei sembrava essersene accorta.
Fece forza sulle braccia e la osservò dall'alto.
- Fai la doccia per prima?- chiese.
Hermione sospirò sollevata.
Per un attimo aveva creduto che lui volesse farlo ancora, e lei era stanca e dolorante, doveva ancora abituarsi.
- Falla prima tu.- rispose.
- Ok.-
Draco si alzò e scese dal letto, si diresse in bagno e si concesse una lunga e calda doccia.
Hermione invece rimase stesa a letto, con gli occhi chiusi e il cuore stranamente leggero.
Malfoy era stato gentile, molto più di quanto avesse pensato. Era stata una sospesa per lei...
Chissà quanto sarebbe durata quella pace...