ANIMA IMPRIGIONATA-La Maledizione degli Occhi d'Oro , Piperina

Ti spiegherò.” rispose Voldemort –“Conosci la Maledizione degli Occhi d’Oro?”
[…]
“Moltissimi anni fa, visse una donna. Una Dea bellissima e dotata di poteri sconfinati.” iniziò quello –“Aveva gli occhi dorati.”
[…]
Voldemort poggiò i gomiti sui braccioli del suo trono e intrecciò le dita davanti al viso.
“Si chiamava Madeleine, ed era praticamente invincibile. Un suo battito di ciglia poteva fare ciò che tutti i maghi del mondo, messi insieme, non possono neanche sognare di fare.”
“Era devota al bene, alla Magia Bianca. Ma non sapeva niente dei sentimenti umani, non conosceva la mutevolezza delle emozioni e dell’animo delle persone. Fino al giorno in cui incontrò un uomo.”
“Un uomo bello, molto bello. Oh, sì… i suoi occhi d’argento la stregarono.”
A quelle parole il Mangiamorte sussultò impercettibilmente.
“Madeleine si innamorò perdutamente di lui. Di Kassius. Ma lui non era… come dicono i babbani? Ah sì… il Principe Azzurro.” ridacchiò in un modo orribile, come solo lui sapeva fare –“Di azzurro aveva solo gli occhi.”
Continuava a camminare avanti e indietro, le mani congiunte dietro la schiena, assorto in quello che diceva.
“Kassius era un bastardo, e la tradì. Tradì il suo amore. Tradì la sua fiducia. Uccise tutte le persone a lei care, e tramutò in Neri i suoi poteri Bianchi. E lei… oh, lei diventò una furia.” una strana luce si accese negli occhi del Signore Oscuro –“Il suo corpo si trasformò nel giro di pochi secondi. La sua pelle divenne bianca come la neve e i capelli neri come l’ebano. Solo gli occhi mantennero il loro colore.”
Fermò la sua camminata e pensò –“Nessuno sa il perché.”
[…]
“Quando morì, esaurendo il suo potere e consumando la sua vita, Madeleine lanciò una maledizione senza precedenti. Ogni mille anni lei e Kassius sarebbero rinati e si sarebbero uccisi, in nome del tradimento che li aveva divisi.”
(Fuoco al risveglio, Fuoco al risveglio. Act VIII°)

Un altro giorno. Un altro, e uno ancora. Da quanto tempo sono chiusa qui? Da quanto è finita la guerra? Non lo so… e non sono sicura di volerlo sapere.
Ormai ho smesso di combattere. Ho perso tutto… per cosa devo combattere? Cosa mi è rimasto da difendere?
Vivo sperando di addormentarmi e non svegliarmi più… ma il mio sonno non è ristoratore.
Ciò che riporta alla mia mente, sono solo ricordi dolorosi.
(Il ricordo della fine, Anima Imprigionata. Act I°)

La serratura della porta scattò, ed Hermione con essa. L’uscio si aprì lentamente, rivelando la figura imperiosa di Draco Malfoy. Lo richiuse alle sue spalle. Quando la serratura si chiuse, Hermione si sentì perduta.
Il biondo la guardava da lontano. Sorrise, compiaciuto, e si passò la punta della lingua sulle labbra. Di nuovo, Hermione rabbrividì. Il ragazzo si tolse il mantello e lo posò su una sedia, poi si voltò e si avvicinò a lei a passi lenti e misurati, ma che troppo in fretta accorciavano le distanze tra loro due.
“Ho scelto bene i vestiti, Mezzosangue. Sono perfetti”
La riccia fremette. I vestiti che indossava… li aveva scelti lui? Sentì la stoffa bruciare al contatto della sua pelle.
“Stammi lontano” quello che voleva essere un ordine si rivelò un singhiozzo –“…no… non avvicinarti… ti avverto, Malfoy… stammi lontano, o io--”
“Tu COSA, Mezzosangue?”
Malfoy aveva completamente annullato la distanza tra loro, portandola contro il muro.
Alzò una mano, e con l’indice corse lungo la sua guancia, il collo, la spalla e il braccio, fino ad arrivare al polso, che afferrò con forza.
“Lasciami!”
“No”
[…]
Singhiozzava, gli occhi bagnati di lacrime che le rigavano il volto arrossato per la vergogna e per la rabbia.
Ma a lui non importava. Si spostò sul letto rotolando lontano, ma questo parve divertire il Serpeverde.
“Sei divertente, Mezzosangue. Ma non farti rincorrere troppo…”
Con uno scatto felino la prese per la vita facendola scivolare sotto di lui. Teneva le gambe saldamente unite, piangeva e tremava. Uno spettacolo allettante per lui. Le bloccò i polsi con una mano, mentre la sovrastava.
“Harry… Harry…”
“Questo non si fa, Mezzosangue…” sussurrò il biondo chinandosi su di lei –“Non si pensa a Potter quando si è a letto con un Malfoy”
“Lasciami andare… ti prego… non farmi questo…”
“Oh, sì che posso. Lo sto facendo” sorrise malefico.
“No… ti prego…!”
“E adesso, Mezzosangue…” disse, posando le mani diafane sul petto di lei –“…vediamo se il tuo San Potter verrà a salvarti!”
[…]
L’aveva finalmente piegata. Era in lei, e la stava distruggendo. Doveva sporcarla, lacerarla.
Farla a pezzi. E lo stava facendo con enorme piacere. Tingere di nero la sua stupida anima pura. Le aveva strappato le ali.
E ora come farai a volare, Mezzosangue?
Il suo generoso e grande cuore da Gryffindor si sarebbe indurito e congelato. I suoi occhi d’oro si sarebbero tinti di rosso. Rosso, come il sangue che copioso si riversava sulle lenzuola candide dal suo corpo violato.
(violazione, Anima Imprigionata. Act III°)

Ciò che attirava di più l’attenzione di Draco Malfoy, tuttavia, non era il corpo bello o no della ragazza. Erano quei boccoli che scendevano morbidi sulle sue spalle. Era una sua impressione, o i capelli della Granger avevano un colore più scuro di quel che ricordasse?
I suoi occhi si spostarono poi sulla mano che teneva scostata la sottile stoffa delle tendine.
Da quando l’incarnato della Granger era così pallido?
(Diversa, Anima Imprigionata. Act X°)

L’indomani erano tutti riuniti. Un campo. Delle fosse. Sette fosse. Una per ogni amico. Una per ogni studente. Una per ogni vita rubata.
Giovani vite che se ne vanno. Che parleranno solo attraverso i ricordi di chi li amava.
Pregarono.
Pregarono per i loro amici.
Pregarono per loro stessi.
Pregarono per Harry ed Hermione.
“Giuro che vi vendicherò.” Bassa e tagliente, la voce di Ronald Weasley. –“E giuro che farò di tutto per salvare Harry ed Hermione. Lo giuro qui, davanti a voi tre.”
Nessuno aveva parlato.
Non c’era più niente da dire, ormai. Solo una mano sulla sua spalla. La vecchia Minerva McGranitt.
(Unione e Giuramento, Anima Imprigionata. Act V°)

Remus Lupin era seduto sull’erba ad osservare il tramonto. Il Sole era grande e caldo, eppure a lui mancava qualcosa.
O qualcuno.
Sorrise pensando a lei. Alla sue pelle di porcellana, i lunghi capelli neri e quegli occhi che sembravano mostrargli l’aurora ogni qualvolta la guardava.
I ragazzi avevano fatto un bel passo avanti e Hagrid era tornato dicendo di aver nascosto Grop poco distante dal rifugio.
Chissà come stava lei? Chissà se aveva trovato qualcuno? Chissà quando sarebbe tornata?
Chissà…
“Remus!”
Il lupo mannaro sgranò gli occhi e si girò alla sua destra, dove c’era…
“Kathley!”- esclamò sorridendo, alzandosi di scatto per andarle incontro.
(Un Fiore che Sboccia, Anima Imprigionata. Act XV°)

Sempre più simile a Madeleine, Hermione si comportava in modo decisamente diverso dal solito.
Il piano di Voldemort era davvero così sicuro?
Era davvero giusto lasciare quella giovane ragazza nelle mani di un essere tanto viscido e pericoloso?
Il sospetto che il suo signore l’avesse tenuto all’oscuro di qualcosa era sempre più radicato in lui, sempre più forte, sempre più pungente.
Draco.
Il timore che suo figlio fosse direttamente implicato lo faceva impazzire.
(Chi può sconfiggere la paura?, Anima Imprigionata. Act XIV°)

Lentamente Hermione aprì gli occhi.
Si sentiva debole e intorpidita, non aveva la forza di alzarsi dal letto.
Del resto, non le interessava neanche. Il materasso era morbido, la coperta su cui era sdraiata era dolce come una carezza di velluto.
Girando lo sguardo per la stanza incontrò degli occhi color del ghiaccio.
Il cuore le mancò di qualche battito.
Occhi di ghiaccio, occhi in tempesta… occhi d’argento.
Conosceva quello sguardo, mille e mille volte l’aveva visto su di sé.
Sorrise istintivamente, rassicurata dalla sua presenza accanto a lei in quel momento in cui si sentiva così spossata.
Sorrise, sentendo un gran calore diffondersi nel suo petto, e allungò le braccia verso di lui.
Un nome giunse alle sue labbra, un nome che non apparteneva all’uomo che le stava davanti.
“Kas…”- bisbigliò appena, prima di sgranare gli occhi e realizzare l’identità della persona che stava guardando.
Improvvisamente sveglia, Hermione balzò a sedere sul letto, fissando torvo il Mangiamorte.
“Di quanto altro sangue hai bisogno, signor Malfoy? Volete che muoia dissanguata poco alla volta?”- frecciò velenosa.
Lucius fu costretto a riscuotersi dal mare di pensieri che l’avevano travolto quando aveva visto lei sorridergli e tendergli le braccia.
Non gli era sfuggito il suo sussurro.
(Chi può sconfiggere la paura?, Anima Imprigionata. Act XIV°)