*Act II*
I giorni trascorrevano freschi e pungenti, Febbraio ormai stava volgendo al termine. Il signor Granger era in convalescenza dopo il difficile intervento, ma era fuori pericolo e presto sarebbe guarito.
Tuttavia, Hermione non aveva voluto rivelare il nome del loro benefattore, per quanto i suoi genitori insistessero per saperlo.
Continuava a dire che non c’era bisogno di dirglielo, che l’aveva ringraziato lei a nome loro e non dovevano preoccuparsi di nulla.
Era stata dura convincerli, ma ce l’aveva fatta.
- Buongiorno.- cinguettò felice.
- Buongiorno a te.- risposero in coro Harry, Ron e Ginny.
- Come mai così allegra?- chiese il moro sedendosi di fronte a lei.
- Oh, niente di particolare.- rispose la riccia -Non posso essere allegra?-
- Come no... chi non sarebbe felice di iniziare la settimana con 2 ore di Pozioni insieme agli Slytherin?- ribatté acidamente Ron.
Harry si esibì in una smorfia, ma niente scalfì il sorriso di Hermione.
Poi lo vide fare un gestaccio e chiese spiegazioni.
- Dietro di te.- spiegò brevemente.
La ragazza si girò e vide che un certo biondo li stava guardando. Ma invece di imitare l’amico, Hermione accentuò il suo sorriso e tornò ad occuparsi della sua colazione.
- Beh? Non dici nulla?-
- Cosa dovrei dire, Harry?- chiese addentando un muffin.
- Hai sorriso a Malfoy!- disse allibito.
- Devi avere qualcosa che non va.- rincarò Ron.
- O magari ti piace.-
Quella frase non poteva non essere uscita dalla bocca di Ginny Weasley.
Ron si strozzò con il succo, Harry per poco non cadeva dalla sedia. Hermione precedette le loro parole.
- Sto bene, non mi sono drogata né invaghita di Malfoy. Ho solo ricevuto una bella notizia da casa, tutto qui.- sorrise ai suoi amici, raccolse le sue cose e uscì dalla Sala Grande.
Poco dopo fu raggiunta da Malfoy nel corridoio.
- Grazie del sorriso Granger.-
- Prego.- rispose fermandosi.
- Ti hanno scritto i tuoi? È per questo che sei così allegra?-
Il suo sorriso di illuminò di gioia - Sì!- rispose raggiante - Il medico ha detto che mio padre si sta riprendendo molto velocemente! Riesce a camminare e reagisce bene alle cure!-
Strano... parlare con Malfoy della sua famiglia le veniva spontaneo.
- Sono contento.- rispose il biondo - E’ una bella notizia.-
Hermione annuì, appoggiandosi al muro con la schiena.
- D’ora in poi potrà solo migliorare!- esclamò con un sorriso.
Lo Slytherin le si avvicinò, sfiorandole il viso con una mano per far sì che lo guardasse.
Senza dire niente si chinò su di lei e la baciò. Non cercò però di approfondire il bacio, del resto si trovavano in corridoio ed era poco prudente lasciarsi andare.
- Ci vediamo a lezione.- la salutò per poi lasciarla sola.
Da molti giorni ormai si comportava così. Parlavano, le chiedeva qualche favore, si allontanava e si avvicinava di nuovo.
La baciava, spesso una mano vagava su di lei, ma non l’aveva mai toccata veramente.
Hermione si chiese se l’avrebbe mai fatto.
Se volesse solo provocarla un po’ oppure portarsela davvero a letto. In quel caso come avrebbe dovuto comportarsi? Non voleva farlo, non voleva concedersi a qualcuno che non amava.
Non voleva mettere la sua verginità tra le mani di Malfoy. Ancora non lo conosceva sotto quel punto di vista, e comunque non era disposta a vendere la sua prima volta.
Ad ogni modo, finora non gliel’aveva esplicitamente chiesto. Si limitava a qualche bacio appassionato e poco di più.
Scosse il capo, tornando a sorridere, per poi dirigersi verso l’aula di Piton.
A lezione non ci furono problemi, eccetto Neville che fece esplodere qualche provetta e le solite frecciatine acide tra Slytherin e Gryffindor.
- Ah, piantala Sfregiato, sei ripetitivo.- disse una voce strascicata a fine lezione.
- Senti chi parla, Malferret.- replicò l’altro - Credi che non mi sia accorto di niente?-
Il biondo alzò un sopracciglio - Prego?-
- Continuavi a fissare Hermione! Ti avverto, se la fai qualche brutto scherzo vengo a spaccarti il muso nel tuo covo di serpi!-
Malfoy stava per scoppiargli a ridere in faccia. Fare degli scherzi alla Granger? Che ingenuo... la Mezzosangue aveva un debito così grande con lui che avrebbe potuto chiederle qualsiasi cosa!
- Tranquillo, San Potter. Non mi interessa la tua amichetta.-
Uscendo dall’aula le passò accanto ma non le concesse più di uno sguardo complice.
- Harry, la smetti o no?- chiese lei in corridoio, approfittando dell’assenza di Ron in quel momento.
- Di fare cosa?-
- Di provocare Malfoy!- rispose con tono ovvio - Lo sai che è litigioso, perchè lo provochi sempre? Tanto ci pensa già da solo!-
Il moro la guardò stralunato - Continui a difenderlo!-
- Che stai dicendo?-
- Sì, ho ragione! Tu lo difendi!-
- Non è vero!- esclamò oltraggiata.
- Sì che lo è! Non rispondi ai suoi insulti, non gli dici niente, anzi te la prendi con me e Ron!-
La prese per le spalle, preoccupato e pallido in volto.
- Dimmi la verità, Hermione... sei sotto Imperius?-
Quella sgranò gli occhi.
Genio, quale persona sotto Imperius potrebbe rispondere ad una domanda del genere?
- Oppure ti minaccia, ti ricatta... ti tiene in pugno in qualche modo?-
BOOM.Pugnalata al cuore. Colpita e affondata.
- Ma no...- disse evasiva.
- Dimmi la verità!-
Non riusciva a guardarlo negli occhi. In effetti lei era nelle mani di Malfoy, ma ci si era messa da sola, senza dire nulla ai suoi amici.
Quel segreto doveva restare tale.- Non c’è niente, Harry.- gli disse con un sorriso - Malfoy non mi ha fatto nulla, sto bene.-
Gli scoccò un bacio sulla guancia - Ci vediamo dopo a lezione.-
Lo salutò e corse al bagno di Mirtilla Malcontenta.
Si sentiva tremendamente in colpa.
- Problemi con Potter?-
Si voltò di scatto per trovarsi a pochi centimetri dal viso perfetto del biondo Slytherin.
- Cosa ci fai qui?-
- Non hai risposto.- disse lui perfettamente calmo.
- Non ho problemi con Harry.-
- Hn. Non mi sembra.-
- Cosa vuoi Malferret?- sbottò lei irritata dal suo comportamento.
- Niente di che.- rispose alzando le spalle - Ti ho vista entrare qui e non ho resistito.-
Un brivido la scosse - Resistito?-
- Già.- ghignò lui, avvicinandosi fino ad intrappolarla tra il suo corpo e il muro - Tutta sola, qui... pensavo volessi un po’ di compagnia.-
Hermione si ritrovò a boccheggiare - E cosa vuoi fare?-
La mezzosangue si allarmava per un nonnulla, pensò Draco. Che carina.
- Questo.- sussurrò il biondo rima di chinarsi e baciarla.
La strinse subito a sé, tenendola per i fianchi, mentre chiedeva l’accesso alla sua bocca.
La riccia glielo concesse, perdendo subito il controllo della situazione.
Malfoy baciava da Dio, non c’era nulla da dire. Si strinse a lui, lasciandogli fare quello che voleva.
Qualche minuto dopo si staccarono, ma le labbra del biondo di posarono roventi sul suo collo. Sussultò per un piccolo morso, mentre sentiva una mano che scivolava sotto il suo maglione.
Oddio, vuole fare sesso!, pensò di colpo Hermione.
Forse però voleva solo giocare, si disse, cercando di non perdere la concentrazione.
Ma era così difficile... Malfoy aveva un corpo da infarto, era bello da morire, e in più baciava divinamente.
Senza contare che, in quel momento, le stava passando la lingua sul collo, cosa che aveva lasciato fare solo a lui finora, e questo la stava facendo tremare contro la sua volontà.
Si calmò, rilassandosi al suo tocco, ma sempre attenta a quella mano sotto il maglione.
Che, per inciso, stava slacciando un paio di bottoni della camicetta bianca che indossava.
E adesso? Cosa avrebbe dovuto fare?
Si irrigidì appena, prestando più attenzione alle dita della serpe che alla sua bocca.
Ma lui non era stupido, si accorse della sua preoccupazione, così pensò bene di distrarla. Smise di dedicare attenzioni alla pelle ormai arrossata del collo e, senza preavviso, la baciò, approfittando del suo stupore per infilare la lingua tra le sue labbra.
La sentì sussultare, tendersi, cercare di resistere e poi abbandonarsi a lui. Ne approfittò per scostare un lembo della camicia e poter avere accesso al suo seno.
Beh, non aveva di che lamentarsi, era pieno e morbido, una bella terza.
Giocò con lei per vari minuti, fin quando lei si accorse di avere una mano del biondo piantata sul suo seno.
Diventò di tutti i colori, si irrigidì come una statua e lo allontanò balbettando qualcosa di incomprensibile.
- Quanto sei pudica, Granger.- commentò Draco con un sorrisetto.
- Sei tu che sei un maniaco! Potrebbe entrare chiunque!- sbottò Hermione ricomponendosi.
Si staccò dal muro per controllare allo specchio che fosse tutto in ordine, e soprattutto presentabile.
- E comunque sto ancora aspettando.- disse improvvisamente seria.
- Che cosa?-
- Che tu mi dica cosa vuoi in cambio del favore che mi hai fatto.-
Si girò pronta per fronteggiarlo.
- Non ho ancora deciso.- rispose il biondo.
- Però continui a chiedermi piccole cose! Ti difendo con Harry, cerco di evitare che vi insultiate appena vi vedete, ma non posso continuare così!-
- Che c’è, sei stanca forse?- la schernì.
- Sì, Malfoy, sono stanca! Non puoi continuare a chiedermi piccoli favori in eterno! Per quanto hai intenzione di continuare?-
Quello la guardò di traverso, sogghignando come solo un Malfoy sapeva fare.
- Continuerò fin quando non avrò trovato qualcosa con cui tu possa ripagare il debito che hai nei miei confronti.- spiegò il biondino avvicinandosi a lei - Sapevi che non avresti avuto vita facile, ma ti sei ugualmente rivolta a me.-
La raggiunse e avvolse un boccolo castano intorno all’indice.
- Fossi in te non mi lamenterei troppo. Sono un serpente, potrei chiederti qualsiasi cosa. Potrei farti fare la domestica al Manor o costringerti a umiliarti nei modi più crudeli che conosco davanti ai tuoi amichetti.-
Hermione rabbrividì. Malfoy non aveva mai dato l’impressione di volerla trattare in quel modo, benché sapesse che ne era perfettamente in grado.
- Potrei dir loro che mi hai promesso qualcosa di indecente, qualcosa di... intimo, in cambio del denaro che ti ho prestato.-
- Non... non lo farei mai!- sbottò, rossa come un peperone - Se vuoi che venga a letto con te per sdebitarmi, dillo chiaro e tondo! Non mi piacciono questi giochetti, e non mi piace essere tenuta col fiato sospeso per tutto questo tempo!-
Aveva le guance rosse e il fiato corto per la rabbia e lo sfogo.
Non ne poteva più, Malfoy la stava sfinendo con il suo tira e molla. Lo difendeva con Harry, evitava le risse, non denunciava le sue piccole malefatte, lasciava correre i festini alcolici di Slytherin e, come se non bastasse, gli permetteva di baciarla e toccarla.
Questo non era da lei, assolutamente.
Ma quel dannato senso di gratitudine che provava la stava uccidendo. Gli doveva la vita di suo padre. Pur non essendo in confidenza lui le aveva prestato una grande somma di denaro senza chiedere troppe spiegazioni, senza assillarla fino al giorno dell’intervento.
Era stato gentile, e spesso si informava sulla salute del padre.
Forse era un riflesso della sua adorazione per Lucius, forse si era davvero dispiaciuto per la sua famiglia... ad ogni modo si era rivelato essere un ragazzo molto più attento e gentile di quanto avesse pensato.
Ma in quei giorni stava davvero esagerando. Non erano solo i piccoli favori a pesarle, ma questo continuo stillicidio.
- Beh, Granger... avresti dovuto pensarci prima.- replicò gelido - Hai ragione, deve essere stancante questa situazione, per te.-
Che qualcuno le desse un colpo in testa, Malfoy le aveva detto che aveva ragione? Impossibile. Non riusciva neanche a rispondere.
- Ma per me non è così male. Devo ammetterlo, Mezzosangue, mi diverte averti in pugno.- ghignò, facendole venire un brivido - Non ho intenzione di portarti a letto, se è questo che ti preoccupa. Per ora, almeno.-
Il sospiro di sollievo le si fermò in gola.
- Dammi una risposta precisa, accidenti a te!- sbottò arrossendo di nuovo - Almeno questo me lo devi!-
Il biondo parve pensarci. Quasi seriamente.
- Beh, Granger, non so che dire. Non ho ancora trovato qualcosa di adeguato da chiederti, ma fidati che ci sto pensando.-
- Certo, con un solo neurone ti ci vorranno secoli per decidere!-
- Il tuo sarcasmo è assolutamente fuori luogo.-
- Me ne frego. Pretendo una risposta. Seria!-
- Ah, se ti arrabbi in questo modo non fai che invogliarmi a torturarti ancora di più.-
Il ghigno del biondo la stava mandando fuori di testa. Possibile che quel porco di Malfoy avesse a disposizione tre espressioni in croce?
Impassibile, incazzato e il famoso ghigno di famiglia.
- Al diavolo!- ringhiò staccandosi dal muro e allontanandosi da lui.
Quando fu sulla porta lo sentì ridere. Rideva di lei, il bastardo.
Le aveva fatto un favore, un enorme favore, ma per Dio non era la sua schiava! Che si decidesse una buona volta!
Sbatté la porta il più violentemente possibile, facendola traballare sui cardini, mentre la risata del biondo riecheggiava nella sua mente.
- Tutto bene, Herm?-
Il ringhio della grifoncina fece intendere a Ginny che non aveva voglia di compagnia.
La rossa sbuffò, tornando a leggere la sua rivista di moda, mentre il suo ragazzo sonnecchiava sul divano con la testa sulle sue ginocchia.
- Era Hermione, quella?- mormorò assonnato.
- Sì, o almeno... un’Hermione piuttosto su di giri.-
- Come mai?-
- Non ne ho idea.- sollevò le spalle, tenendo il giornale con una mano e giocando con i capelli di Harry con l’altra.
- Non vi sembra strana in quest’ultimo periodo?- intervenne Ronald, seduto su una poltrona con una rivista di Quidditch sulle gambe.
- Strana?- chiese la sorella, pensierosa - Effettivamente sì... mi sembra un po’ stanca. E nevrotica, spesso scatta senza motivo, è un po’ nervosa.-
- Magari ha le sue cose.-
- Per un mese intero, Seam? Ne dubito.- ghignò la rossa.
- Sarà lo studio.- rifletté Ron, addentando una Cioccorana - Non fa altro che chiudersi in Biblioteca o in camera sua.-
- Questo direi che è normale.-
- Decisamente.- convenne Harry, chiudendo gli occhi, rilassato dalle carezze della sua fidanzata.
- E se avesse un ragazzo?- ipotizzò Finnigan.
Per poco Ron ci rimase secco con la Cioccorana in gola.
- Non essere sciocco. Ron, sai qual è il tuo problema?- intervenne la sorella del rosso - Consideri Hermione una tua proprietà.-
Bloccò le scuse che Seamus stava per fare a Weasley con un gesto secco della mano - O le confessi il tuo amore, o la lasci libera di vivere la sua vita.-
- Ma io mi comporto da amico!- replicò rosso il viso.
- Hn, come no.- ghignò la sorella - Metti il broncio se fa il nome di un ragazzo, fulmini chiunque osi guardarla, ti ingelosisci se la vedi parlare con qualcuno... dovrebbe fartela sotto al naso, ecco cosa meriti!-
- Non sei divertente!- le rispose Ron, colpito nel vivo.
- La verità fa male.- rincarò la dose Harry, che di discorsi simili ne aveva sentiti una miriade negli ultimi due anni.
- Grazie, amico.- si offese il rosso.
Seamus ridacchiò per quello scambio di battute.
- Dovrebbe mettersi con qualcuno che ti sta sulle palle!-
Harry sogghignava. Adesso Ginny si stava divertendo. Se prima il discorso era serio, adesso era diventato il solito gioco al massacro per spingere Ron a prendere una decisione.
- Ah, guarda, per farmi davvero infuriare dovrebbe mettersi con Malfoy!- sbottò il rosso gettando la carta della Cioccorana nel camino.
Ad Harry venne un colpo al cuore - Non dirlo neanche per scherzo Ron! Hermione e Malfoy... no, impossibile. Lei gli strapperebbe le corde vocali al primo appuntamento, e lui cercherebbe di ucciderla e farlo sembrare un incidente.-
- Ecco perché è impossibile. Due come loro non potranno mai stare insieme, e mi consola il fatto che chiunque sarebbe meglio di lui!-
- Lui chi?-
La voce di Hermione attirò l’attenzione dei presenti.
- Ti sei calmata?- chiese l’amica.
- Sì, sì, tutto a posto. Ero solo un po’ nervosa.- rispose agitando la mano pigramente - Allora, di chi parlavate?- chiese di nuovo andando a sedersi in braccio a Seamus, scompigliandogli i capelli con una mano.
- Di Malfoy.- rispose Ron.
- Che ha combinato stavolta?-
- Niente.-
- E allora perché parlarne? Non c’erano argomenti più gradevoli? Che so... la nuova moda di TopWitch... o il Quidditch!-
Ah, ecco con chi era arrabbiata, si disse Harry. Se litigava con Malfoy allora era tutto a posto.
- Si chiedevano se tu potessi innamorarti di Malfoy.- disse candidamente Seamus.
Hermione sembrava una statua di ghiaccio.
All’improvviso il ricordo di tutti i baci appassionati scambiati col biondo Slytherin le piombarono addosso come un enorme macigno sulle spalle.
- Ma siete fuori di testa?!- esclamò saltando in piedi - Io lo detesto! Non potrei
mai innamorarmi di lui! Insomma... ma in che universo?-
- Che vi dicevo?- gongolò Ron, rincuorato dalla conferma di odio della grifoncina nei confronti del biondo bastardo.
- Ah, basta, per favore. Di cazzate ne ho sentite abbastanza. Seamus, fammi un po’ di coccole.- disse sedendosi di nuovo sulle sue gambe.
Lui la accolse e se la strinse al petto, accarezzandole i capelli.
Seamus era affidabile al pari di Harry e Ron, per questo erano tranquilli quando c’era anche lui.
Un paio di sere dopo Hermione era di ronda. Con Malfoy.
Ucciderò Silente per avermi messa in coppia con questo cerebroleso, pensava camminandogli di fianco in un corridoio deserto.
- Cosa c’è lì?- disse improvvisamente il biondo.
- Dove?-
- Lì. Non vedi?-
Aguzzò la vista, ma non scorse niente.
- No, mi spiace, non vedo nulla. Cosa dovrebbe esserci?-
Fece appena in tempo a fare quella domanda che si ritrovò in una stanza buia, premuta tra il muro e un corpo atletico altamente sensuale.
- Non dire niente.- sentì la voce del biondo all’orecchio, rabbrividendo.
- E adesso cosa ti prende?- chiese fredda.
Ah, dannato orgoglio Gryffindor, era ancora arrabbiata per la conversazione nel bagno di quella dannata fantasma.
- Voglio solo baciarti, Granger. Sono due giorni che mi sfuggi. Devo chiederti il permesso?-
La voce del ragazzo sembrava seria, sincera.
Improvvisamente la rabbia che provava scemò. Che avesse esagerato anche lei, quella mattina?
Sospirò, rassegnata.
Schiacciata dal senso di colpa e quello di gratitudine.
- No.- disse in un soffio.
Lo vide sorridere, o ghignare, non aveva importanza. Era bellissimo lo stesso.
Così chiuse gli occhi, gli mise le braccia intorno al collo e si lasciò baciare dapprima dolcemente, poi con passione.
Il ragazzo la spinse di più contro al muro, aderendo completamente al suo corpo.
Ah, dannata mezzosangue, faceva la preziosa e poi gli lasciava fare ciò che voleva. Non poteva eccitarsi per lei, però stava succedendo.
E se se ne fosse accorta, forse sarebbe scoppiata di nuovo. Ma non gliene importava nulla, voleva baciarla e lo stava facendo, voleva stringerla e toccarla e accidenti, quella sera l’avrebbe fatto.
Hermione sentì che le attenzioni di Malfoy erano diverse. Le aveva detto di non volerla portare a letto, ma i fatti dimostravano tutt’altro.
Decise che per quella sera poteva concedergli qualcosa, ma niente di eccessivo.
Così non protestò quando infilò per la seconda volta una mano sotto il suo maglione, puntando direttamente ai bottoni della camicetta. Sembrava visibilmente scocciato dalla presenza del primo indumento, tuttavia non le aveva chiesto nulla.
E quando Malfoy le lasciò libera la bocca, glielo disse.
- Puoi toglierlo.-
L’aveva appena sussurrato, ma lui aveva sentito. Si bloccò di colpo, e alzò il viso fissando gli occhi nei suoi, senza spostare ancora la mano dal suo seno.
- Sicura?- chiese, titubante.
Lei non rispose, ma annuì.
No, così no. Che cavolo, non voleva che la Granger gli concedesse qualcosa per rassegnazione. Accidenti a lei.
Se anche avesse voluto portarla a letto per ripagare il debito, non l’avrebbe mai voluta con quell’espressione in viso.
- Ah, lascia stare. Andiamo.-
Le sollevò il maglione quel tanto che bastava per richiudere la camicetta, poi lo tirò giù ed uscì dalla stanza, seguito poco dopo dalla riccia.
Perché si è fermato?, continuava a chiedersi.
Forse... forse aveva detto la verità. Voleva solo giocare un po’ con lei, non arrivare fino in fondo.
Quel pensiero la rassicurò, e si concesse un sorriso sereno.