Lui il diavolo, lei l'angelo... o no?, Lucius/Hermione; NC17; Lemon; E se...;

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Luxifera
view post Posted on 19/8/2008, 13:05




Capitolo uno: Quattro anni dopo la sconfitta di Lord Voldemort.

Erano trascorsi quattro anni dal giorno in cui Lord Voldemort era stato sconfitto definitivamente, ma la guerra non era ancora terminata, molti Mangiamorte erano ancora in libertà.
Il giorno seguente alla caduta di Voldemort ci fu uno scontro furioso tra Mangiamorte e studenti nel giardino della scuola, incantesimi che volavano ovunque, Ron ed Harry erano nella prime file insieme agli insegnanti, poi un lampo di luce verde diretto a Harry e Ron si mise in mezzo cadendo poi a terra morto, Harry colpì il Mangiamorte che aveva scagliato la maledizione, scoprì esser la madre di Draco.
Hermione pianse per molti giorni per la morte del ragazzo che amava, ma sapeva che lui aveva sacrificato la propria vita per salvare quella del suo migliore amico.
Quattro anni, Hermione era cresciuta ormai aveva ventiquattro anni, i capelli castani e riccioluti le arrivavano a metà schiena, il seno era più formoso e i fianchi sinuosi, lavorava al Ministero della Magia affiancando Harry che era diventato Ministro.
Entrambi erano seduti al tavolo del Paiolo Magico uno di fronte all’altro e chiacchieravano allegramente “Sai io e Ginny stiamo pensando seriamente di sposarci e metter su famiglia.” “Oh davvero? Son felice per voi Harry, sai io pensavo di far ritorno ad Hogwarts per il nuovo anno, ho sentito che la cattedra di Trasfigurazione è vacante.” prese a sorseggiare la burro birra che aveva ordinato “Che bell’idea! Se vuoi posso parlare con la McGrannit, ti chiedo di far attenzione però… ho saputo che ad Hogwarts ci lavora una nostra vecchia conoscenza, insegna Difesa Contro le Arti Oscure.” Hermione lo guardò incuriosita “Lucius Malfoy.” la ragazza spalancò la bocca “Non era ad Azkaban? Come diamine ha fatto?” “Infatti mi sono informato, buona condotta e per lo più merito dei suoi avvocati.” Harry alzò lo sguardo verso il soffitto “Malfoy è sempre pieno di risorse.” il moretto si guardo attorno brevemente “Sai Draco ora lavora come Pozionista, è sempre il solito… ma è bravo, si vede che qualcosa a preso da Piton.” “A volte mi son chiesta se era figlio suo o di Lucius.” i due si guardarono e poi scoppiarono a ridere come matti “Vi assicuro che è figlio mio.” una voce gelida fece smetter i due di ridere, Lucius Malfoy in persona era dietro le spalle di Hermione “Oh signor Malfoy, non l’avevamo vista.” “Già, ho notato.” una smorfia si palesò sulle labbra del biondo “Allora ci vedremo a Hogwarts.” teneva un tono superiore il mago guardando Hermione mentre Harry lo fissava senza dir nulla “Ci può contare.” rispose tenendo il capo alto davanti al mago “Buona serata ad entrambi dunque, Ministro.” Lucius chinò leggermente il capo prima di allontanarsi.
Tirarono un respiro di sollievo e si alzarono lasciando alcune monete sul tavolo “E’ cambiato molto dalla morte di Narcissa.” “Ho visto Harry, mi dispiace un po’ per lui.” uscirono dal Paiolo Magico avviandosi per le strade di Diagon Alley illuminate da piccoli lampioni magici “Ehi Harry puoi anche lasciarmi andare a casa da sola. E poi Ginny ti aspetta.” rise di gusto la strega guardando il suo migliore amico “Bhe si certo… ormai è l’abitudine. Allora ci vediamo domani Herm?” “Certamente come sempre Harry.” i due si salutarono separandosi andando ognuno per la sua strada.
Si era da poco trasferita a Diagon Alley lasciando la sua casa natale, i suoi all’inizio non erano molto d’accordo ma alla fine cedettero lasciandola andare, camminava tranquillamente lungo la via che portava da Olivander per poi svoltare in un piccolo vicoletto sul lato destro e poco distante c’era la porta di casa sua, si fermò sulla soglia del vicolo voltandosi “Chi è la?” domando lasciando scivolar lo sguardo attorno a se, nessuna risposta le arrivò si sentiva solo il chiacchierio della gente che passava per la via principale, sospirò sonoramente scuotendo il capo “Troppo lavoro… era solo una mia impressione.” infilò la chiave nella toppa e aprì la porta entrò e la richiuse dietro di se con un rumore sordo. Una figura ammantata uscì dall’ombra e guardò la porta chiudersi, i passi della ragazza e poi silenzio, scosse un poco il capo e muovendosi poi verso la via principale, lentamente Lucius Malfoy si calò il cappuccio sulle spalle e si allontanò.
Era un appartamento modesto quello di Hermione, un soggiorno piccolo con due scaffali pieni di libri, una poltrona e a terra un tappeto davanti al camino acceso, poco distante la cucina con un fornello e un lavandino, un bagno con una doccia, un water e un piccolo lavabo, una camera con un letto singolo, un piccolo comodino ed un armadio a due ante “Casa dolce casa.” sorrise lasciandosi andare sulla poltrona e guardò il calendiaro, mancavano ancora due settimane alla riapertura della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts e ancor nessun insegnante per Trasfigurazione, andarci o no? Scosse il capo e pian piano si addormentò sul divano.

Decisioni importanti.

Era sabato mattina ed Hermione era arrivata al Ministero dieci minuti prima, camminava tra i corridoi diretta all’ufficio di Harry con un bel sorriso stampato sulle labbra, indossava un mantello nero e sotto un paio di pantaloni neri e una camicia bianca, i capelli erano legati in una lunga treccia, si fermò davanti alla porta e bussò un paio di volte “Avanti è aperto.” lei aprì la porta ed entrò “Ah Herm! Dormito bene?” “Sì certamente, sai ho pensato a lungo e… andrò a Hogwarts per il colloquio con la Preside McGrannit. Quindi mi dimetto Harry.” Harry era seduto sulla sua poltrona e sorrise all’amica “Bene! Accetto di buon grado le tue dimissioni, so che andrai a Hogwarts e lì abbiamo passato la maggior parte della nostra vita.” “Vero, ho saputo che c’è ancora il Platano Picchiatore.” ridacchiò allegramente “Non me lo ricordare.” il moretto si mise a ridere di gusto “Allora il nostro è un arrivederci vero Herm?” “Certo Harry.” si avvicinò all’amico e gli diede un bacio sulla guancia “Arrivederci.” si voltò allontanandosi felice.
Il pomeriggio stesso preparò il baule e la gabbietta per gratta stinchi, si smaterializzò da Diagon Alley arrivando a Hogsmead in un attimo, non era cambiato molto dopo la battaglia anzi era rimasto tutto uguale con qualcosa di bello in più; una carrozza di Hogwarts venne a prenderla sul lungo viale, sopra c’era la sua ex insegnate e ora preside Minerva McGrannit “Oh profe… ehm… Preside McGrannit felice di rivederla.” “Oh Hermione sali pure… e dammi del tu, mi fai sentire più vecchia di quel che sono.” la giovane strega ridacchiò salendo poi a bordo della carrozza mentre un elfo caricava le valigie sulla carrozza, poi la carrozza partì diretta al castello.
Minerva era seduta di fronte a lei sorridente “Son felice che tu abbia accettato l’incarico Hermione, più che altro ci speravo che fossi tu, sei sempre stata brava in tutte le materie.” dal canto suo la giovane strega arrossì “Bhe ecco io credevo che prima… si insomma ci fosse un periodo di prova ed un colloquio ecco.” la Preside sorrise “Con il curriculum e i voti che ti ritrovi? Suvvia signorina Granger non faccia la modesta ora. Non è cambiato molto da quando lei se ne è andata… a parte qualche aula e qualche regola… Gazza le porterà alcune pergamene.” “La ringrazio Minerva.” Hermione si rilassò “Di nulla cara, dovere.” il castello ormai era ben visibile, meraviglioso come sempre, illuminato dagli ultimi raggi del pomeriggio, la carrozza ormai era quasi giunta a destinazione.

Capitolo due: Botta e risposta, chi sarebbe la vipera tra noi due?

Mancavano ormai pochi giorni all’inizio della scuola, Hermione era indaffarata a sistemar pergamene ed ad organizzare le lezioni nella sua stanza al secondo piano, la sera che era arrivata aveva cenato insieme ai suoi vecchi professori e aveva ritrovato un suo caro amico di casa, Neville Paciock che insegnava Erbologia al posto della professoressa Sprite, avevano chiacchierato e riso tutti insieme tranne Malfoy Senior che preferiva starsene tranquillo al suo posto ad ascoltare.
Sbuffò sonoramente scacciando alcuni pensieri del passato e si alzò in piedi sistemando un po’ le pergamene sulla sua scrivania, indosso un lungo abito nero, una gonna corta e sopra un leggero mantello verde smeraldo dalle bordature argentee, i capelli erano raccolti in una coda e qualche ciocca cadeva elegantemente davanti al viso, un leggero sorriso sulle sue labbra rosee; decise di staccare un po’ la spina come era solita fare quando studiava, si era portata molto avanti con il programma che aveva in mente e grazie anche all’aiuto di qualche appunto datogli dalla Preside.
Uscì dalla sua stanza e chiuse la porta sigillandola con un incantesimo, camminò lungo un corridoio diretta alle scale e poi prese a salirle e si bloccò a metà “Mhhh dovrei vedere nella Sezione Proibita.” borbottò tra se e se non accorgendosi che le scale si stavano muovendo, uno scossone la riportò con i piedi per terra, le scale si erano staccate dal muro e si stavano spostando verso sinistra “Accidenti io e i miei pensieri.” alzò gli occhi al cielo e riprese a salire le scale, era talmente persa nei suoi pensieri che nemmeno si accorse che qualcuno la stava seguendo.
La biblioteca era rimasta uguale, forse c’era qualche libro in più ma per il resto era tutto come prima, i tavoli e le sedie, la Sezione Proibita protetta da una grata di ferro ed una porta dove di solito sostava Madama Price la bibliotecaria, in quel momento Hermione non la vide, probabilmente era andata a farsi un giro. Ora che era insegnante poteva accedere senza alcun problema alla Sezione Proibita, senza attender oltre aprì la porta della Sezione ed entrò lasciandola socchiusa e avviandosi lungo i lugubri scaffali ricolmi di libri incatenati, era una strana sensazione trovarsi lì con tanta sicurezza e senza la preoccupazione di non esser messa in punizione “Allora… Le Trasfigurazioni nelle Arti Oscure dovrebbe esser qui.” si avvicinò di più allo scaffale con la targhetta della L rovinata in parte, si tirò sulle punte dei piedi notando che il libro che cercava era in cima allo scaffale “La fortuna oggi mi assiste.” tono ironico il suo mentre prendeva una sedia da un tavolo poco distante e l’accostò allo scaffale, ci salì sopra con attenzione e allungò entrambe le mani verso il libro afferrandolo con cura, sentì un fruscio dietro di se e si irrigidì, si voltò ma non vide nessuno indi guardò a destra e a sinistra ma non vide nessuno, fece spallucce e riafferrò il libro con entrambe le mani.
Stava per scendere dalla sedia quando senti delle dita fredde e affusolate sfiorargli la gamba sinistra, quelle dita scivolavano delicatamente sulla sua pelle salendo fino al ginocchio, Hermione arrossì e si voltò di scatto notando Lucius Malfoy, per poco non cadde dalla sedia dallo stupore, scosse la gamba e scese con attenzione “Professor Malfoy… non so cosa le sia passato per la testa ma non osi più toccarmi.” “Ero… affascinato dalle sue belle gambe Professoressa Granger, poi con questi vestiti, sembrerebbe una studentessa di Serpeverde.” Lucius Malfoy sorrise malignamente “Sono e rimarrò sempre una Grifondoro.” “Oh… immagino che se il cappello l’avesse smistata a Serpeverde, avrebbero fatto festa con lei.” la porta di ferro della sezione proibita si aprì e Madama Price fece il suo ingresso “Ah Professore, Professoressa… siete voi… credevo fosse Pix in vena di qualche scherzo. Tutto bene?” chiese notando il rossore di Hermione “Sì, sì non si preoccupi, ho solo un po’ di caldo.” tirò un sorriso e prese a muoversi verso l’uscita della Sezione Proibita “Allora ci rivedremo a cena, spero di continuar ancora la nostra discussione Professoressa Granger.” “Certamente Professor Malfoy.” non di voltò neppure la giovane strega, proseguì a passo spedito fin fuori la biblioteca.

Sala Grande - Corridoi.

Hermione camminava lungo i corridoi diretta alla Sala Grande, affianco a se Nick – quasi – senza – testa “Quella viscida serpe schifosa da calpestare.” sbottò seccata verso il fantasma “Signorina Granger non l’avevo mai vista così irritata.” “Oh Nick lo saresti anche tu se il Barone Sanguinario venisse a importunarti.” ormai i due erano quasi arrivati alla Sala Grande “Sì effettivamente sì, ma credo che il Barone Sanguinario abbia altro a cui pensare.” annuì convinto con il capo mezzo staccato dal collo “Vogliate perdonarmi Signorina Granger ma ora devo andare, non voglio perdermi il Palio del Lancio della Testa nei cerchi.” Hermione rise di gusto “Buon divertimento Nick.” “Anche a voi Professoressa.” il fantasma si allontanò sparendo in un muro. La strega rimase da sola in prossimità della porta della Sala Grande, sospirò scuotendo il capo “Malfoy Senior a perso il senno mi sa.” aprì la porta ed entrò nella Sala, nel mezzo c’era un unico tavolo apparecchiato e tutti i professori seduti intorno e la Preside McGrannitt a capotavola, con orrore si accorse che l’unico posto libero era accanto a Lucius Malfoy, strinse i denti e si accomodò affianco a lui.
Lucius la guardò e un piccolo sorriso si palesò sulle sue labbra “Oh Professoressa Granger qual buon vento la spinge a sedersi accanto a me?” Hermione lo guardò seria in viso “A parte il fatto che era l’unico posto libero? Destino crudele e bastardo.” sibilò a denti stretti la giovane strega che fece sussultare Paciock che era seduto poco distante “Siamo di pessimo umore stasera?” “Nero per esser precisi.” prese a mangiare delle patate “Spero non sia per colpa mia.” “Soprattutto per colpa sua Professor Malfoy o viscida vipera.” “Chi sarebbe la vipera tra noi due?” lei non lo degnò nemmeno di uno sguardo, fissava il suo piatto e il pezzo di tacchino che stava tagliando “Sembra che lo stia scuoiando.” fece notare Lucius con un certo sarcasmo nella voce, Hermione poggiò coltello e forchetta sul lato destro del piatto e ora i suoi occhi ambrati erano fissi su quelli ghiaccio di Malfoy “Sinceramente stavo pensando a come scuoiare lei.” detto ciò riprese in mano le posate e cominciò a mangiare il tacchino lasciando un Lucius Malfoy a bocca aperta dopo la risposta ricevuta.
La cena si concluse tranquillamente, Hermione e Neville chiacchierarono del più e del meno sulle erbe che stava coltivando nelle serre, del Platano Picchiatore e delle loro esperienze vissute negli anni precedenti, furono gli ultimi a lasciare la Sala Grande “Buona notte Herm.” “Buona notte Neville a domani.” i due si congedarono ed ognuno prese un corridoio diverso.
La giovane strega stava salendo le scale quando notò un’ombra che si dirigeva verso il secondo piano, corrugò la fronte e salì le scale velocemente, nel corridoio era buio pesto, Hermione afferrò la propria bacchetta e la puntò davanti a se “Lumus!” la punta della bacchetta si accese illuminando il corridoio intorno a lei “C’è nessuno?” domandò guardandosi attorno con attenzione senza aver risposta “D’accordo, sto impazzendo.” abbassò la bacchetta di poco e fu un attimo, una mano l’afferrò per il fianco destro mentre l’altra le tappò la bocca, Hermione cercò di divincolarsi e puntò la bacchetta contro il suo aggressore “Professoressa Granger vorrebbe uccidermi? Era solo uno scherzo suvvia.” Lucius Malfoy la lasciò andare “Professor Mafoy per caso le è partita qualche rotella? Certi scherzi potrebbe anche risparmiarseli.” il cuore della ragazza batteva velocemente nel suo petto “Mi dispiace molto, non era mia intenzione spaventarla.” “N-non mi ha spaventato.” Malfoy ghignò “Io direi di sì visto che sta tremando come una foglia.” aveva perfettamente ragione, Hermione Granger stava tremando come una foglia “Si può sapere cosa vuole da me? Non fa altro che seguirmi e importunarmi.” “Non voglio nulla, se è questa la sua impressione, che io la importuni.” il biondo si voltò lentamente “La vendetta è un piatto che va servito freddo.” con passo sicuro si allontanò nel buio dei corridoi lasciando Hermione da sola con quelle parole così enigmatiche “Vendetta per cosa?” si portò una mano sulla fronte pensierosa.

Stanza Hermione.

Era seduta sul bordo del letto e si pettinava i lunghi capelli castani ripensando alle parole di Lucius Malfoy “Avanti Hermione, non ci pensare. Son tutte sciocchezze, voleva solo spaventarti e basta. Devi star tranquilla, tra qualche giorno arriveranno gli studenti… oddio sono agitata.” poggiò la spazzola sul comodino e con un colpo di bacchetta abbassò le luci, si infilò nel letto e mise la bacchetta sotto il cuscino, si lasciò andare tra le braccia di Morfeo.
La porta della stanza si aprì facilmente, aveva fatto il minimo rumore possibile, la ragazza doveva aver il sonno pesante se non se ne era accorta, Lucius sorrise e si avvicinò al bordo del letto osservandola mentre dormiva beatamente “Dormi e sogna dolci sogni mio bell’angelo, perché il diavolo ben presto verrà da te.” si chinò su di lei baciandola a fior di labbra per poi allontanarsi.
Hermione spalancò gli occhi e si mise in posizione seduta guardandosi attorno, possibile che fosse stato solo un sogno? Si lasciò cadere all’indietro tra i cuscini “Dannato Malfoy, mi farà finire all’inferno.” si rannicchiò e nuovamente si addormentò tranquilla.
 
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Luxifera
view post Posted on 25/8/2008, 17:57




Capitolo tre: La nuova insegnante di Trasfigurazione, la più dolce delle vendette.


Il gran giorno era arrivato velocemente, i nuovi studenti entrarono nella Sala Grande e affascinati osservarono il soffitto pieno di stelle e fuori la sera che lentamente calava, gli studenti dal secondo anno in su erano seduti ai tavoli e qualcuno dava qualche occhiata verso il tavolo dei professori indicando con dei cenni di capo Hermione Granger seduta accanto a Lucius Malfoy.
La Preside Minerva dopo lo smistamento si alzò in piedi “Benvenuti ad Hogwarts, prima di ricordarvi alcune regole essenziali voglio presentarvi la nuova insegnante di Trasfigurazione, la signorina Hermione Granger.” la ragazza si alzò e chinò leggermente la testa tornando seduta, degli applausi partirono dai quattro tavoli, poi la Preside fece un cenno di mano e il silenzio calò “Bene, voglio ricordare che l’accesso alla Foresta Proibita è severamente vietato a tutti quelli del primo anno, inoltre il signor Gazza ha una nuova lista degli oggetti che non si possono utilizzare nei corridoi, la troverete attaccata alla porta del suo studio. E’ tutto, buon appettito.” batte un paio di volte le mani e sui tavoli apparvero le pietanze, si sedette e tutti presero a mangiare.
Lucius non smetteva di guardare di tanto in tanto Hermione seduta accanto a se, il suo bel seno e i suoi fianchi, sorrise compiaciuto “Non è curiosa di sapere a cosa mi stavo riferendo riguardo alla vendetta?” “Sì, ci stavo pensando effettivamente ma… non ricordo di averle fatto un torno.” la strega si pulì le labbra con il tovagliolo “Forse lei non si ricorda del nostro incontro al Ghirigoro.” Lucius prese il calice di cristallo e sorseggiò del vino “Me lo ricordo benissimo, sgridò suo figlio per avermi chiamata mezzosangue e mi fece notare in gran stile che i miei genitori erano babbani.” accavallò le gambe con lentezza e sensualità, cosa che a Lucius non sfuggì “Mi ricordo bene anche la sua arroganza nel rispondermi Professoressa Granger. Come ora, coraggiosa, fiera e arrogante, una vera Grifondoro.” “Fiera di esserlo e comunque son passati anni da quel giorno e si vede che lei Professore rispecchia al meglio un Serpeverde.” il mago sorrise “La ringrazio. Ah… dimenticavo, la Preside mi ha detto di informarla che lei pattuglierà i sotterranei stasera dalle dieci fino all’una.” un brivido di disgusto attraversò la schiena di Hermione “La ringrazio per avermi avvisata.” “Si figuri. E’ un piacere… non è solo per il Ghirigoro.” Lucius ghignò e si alzò da tavola, la strega strinse i denti e poco dopo si alzò pure lei allontanandosi dalla Sala Grande.
Hermione scendeva le scale pian piano dirigendosi verso i sotterranei, indosso aveva un lungo mantello nero e sotto un abito grigio perla, un busto stretto dalle maniche lunghe ed una scollatura a V, si stringeva un poco sui fianchi per poi aprirsi in una gonna che le arrivava fino alle caviglie, aveva legato i capelli in un chignon tranne una ciocca che le cadeva sulla fronte, sbuffò raggiungendo i sotterranei e si guardò a torno “Con la fortuna che mi ritrovo incontrerò di certo Pix.” afferrò la propria bacchetta con la mano destra “Lumus.” la punta si accese illuminando tutto intorno a lei e cominciò a controllare i corridoi e gli stretti cunicoli.

Cunicoli sotterranei.

L’orologio che Hermione portava al polso segnava mezzanotte e mezza, sbuffò sonoramente e continuò il suo giro finche non notò due figure muoversi e ridacchiare, due ragazzi di Serpeverde del terzo anno a giudicar dall’aspetto e dalla tunica, stavano uscendo dal loro dormitorio, Hermione chinò la bacchetta e la punta si spense “Spero voi abbiate un valido motivo per esser fuori dal vostro dormitorio a quest’ora.” i due ragazzi si irrigidirono e si voltarono lentamente guardando la professoressa “Oh… ehm… ecco… noi… stavamo rientrando subito, il mio amico voleva mostrarmi un particolare del ritratto.” parlò il ragazzò dai capelli neri mentre l’altro moretto annuì con il capo “Per questa volta vi credo, quindici punti in meno a Serpeverde.” “M-ma perché?” protestò il moretto “Perché siete fuori dal vostro dormitorio fuori orario e senza nessun permesso.” il ragazzo dai capelli neri scosse il capo“Tutte scuse per togliere punti alla nostra casa, lei professoressa Granger era Grifondoro, amica di Harry Potter colui che ha sconfitto Lord Voldemort e so anche che lei è una sudicia mezzosangue.” Hermione strinse la bacchetta con forza “Signor Longer, chieda immediatamente scusa alla professoressa Granger. Centocinquanta punti verranno tolti alla sua casa per il comportamento tenuto e verrà messo in punizione per bene.” la voce di Lucius Malfoy arrivò come un lampo a ciel sereno, Hermione distolse lo sguardo dal ragazzo e guardo Lucius “Professor Malfoy non importa.” “No invece, tendono a rifarlo.” il mago fece un cenno di capo verso il ragazzo “Mi scusi professoressa Granger.” “Bene, ora tornate nel vostro dormitorio. Signor Longer domani ne riparleremo.” i due ragazzi s’infilarono dietro il quadro sparendo alla vista dei due professori.
La strega si voltò non degnando Malfoy di uno sguardo “E’ così che mi ringrazia professoressa? mi lasci almeno accompagnarla alla sua stanza.” “Nessuno le a chiesto d’intervenire, avevo la situazione sotto controllo, so tornare alla mia stanza da sola. La ringrazio.” si voltò dando le spalle a Lucius e si avviò lungo il cunicolo, il mago la osservò sparire inghiottita dall’oscurità.
Hermione ormai camminava da una mezzora cambiando cunicoli di continuo non riuscendo a trovare quello che portava al corridoio principale, si fermò e respirò lentamente “Stia calma Herm, c’è una soluzione a tutto.” mormorò tra se e se guardandosi attorno con attenzione, delle colonne con intorno incisi dei serpenti separavano i vari cunicoli “Perché capitano tutte a me? Dico… non un corridoio sotterranei.” corrugò la fronte sbuffando sonoramente, si sentiva soltanto il rumore di piccole gocce d’acqua che cadevano in alcune pozze e o zampettare di alcuni topi, Hermione si guardò ancora intorno con attenzione senza capir dove fosse, avanzò di qualche passo verso un cunicolo sulla destra quando sentì delle labbra vicino al suo orecchio sinistro “Si è persa signorina Granger?” la strega si irrigidì fermandosi “N-no stavo giusto tornando verso la mia stanza, volevo dare un’ultima occhiata.” “Passando dallo stesso cunicolo due volte senza notarmi?” Hermione schiuse le labbra rosee di poco “Stavo pensando ad altro.” sentiva il mago alle sue spalle, i due corpi si sfioravano, sentì una mano cingerle il fianco destro “Vuole che l’accompagni nella sua stanza?” un nuovo sussurro all’orecchio sinistro, le labbra di Lucius più vicine e la sua mano che la stringeva di più avvicinandola “Sì.” il mago sorrise e poggiò le sue labbra sul collo di lei in un piccolo bacio “P-professore.” Hermione reclinò il capo verso destra mentre sentiva entrambe le mani del mago sui suoi fianchi salire lentamente verso il seno, Lucius sorrise leggermente compiaciuto accarezzando i seni della ragazza sopra i vestiti poi si scostò lentamente da lei “Sarà la più dolce delle vendette, mio bell’angelo.” la strega si scostò e arretrò “Voi… tu… sei un bastardo.” le sue guance erano rosse di passione e rabbia “Non mi sembrava che ti dispiacesse Hermione.” “Non darmi tanta confidenza Lucius.” lui sorrise semplicemente muovendo i propri passi verso il cunicolo che portava a sinistra “Allora non lo fare neppure te.” si incamminò facendo cenno alla ragazza di seguirlo “Cosa gli ho fatto?” mormorò tra se e se confusa prendendo a seguire il mago.

Corridoio – Stanza di Lucius.

Lucius aprì la porta della stanza e fece cenno ad Hermione di accomodarsi, lei entrò prendendo a guardarsi attorno con curiosità, era una stanza più sfarzosa rispetto alle altre, la libreria, la scrivania, il letto e gli altri mobili erano in legno d’ebano, un caminetto acceso e davanti un tappeto persiano, il letto a baldacchino era proprio diritto davanti a lei con le coperte di raso verdi e argentee, ai piedi del letto il baule del mago “Si è Serpeverde per sempre vero Lucius?” “Mi pare ovvio. Allora… vuoi sapere come mai c’e l’ho così tanto con te Hermione?” Lucius si accomodò sul bordo del letto prendendo a togliersi il mantello nero, Hermione era ferma immobile in mezzo alla stanza e lo guardava “Sì, mi piacerebbe proprio saperlo.” mosse qualche timido passo mentre Malfoy cominciò a sbottonarsi la camicia bianca “Tu eri assieme a Ron Weasley se non erro.” la ragazza socchiuse gli occhi e chinò il capo “N-non osi nemmeno nominarlo.” “E Perché mai? Lui e Potter hanno ucciso mia moglie.” Lucius si alzò di scatto in piedi lasciando cader la camicia bianca a terra, la strega alzò lo sguardo e le sue guance si tinsero di rosso, scostò subito lo sguardo guardando il soffitto, aveva le spalle larghe e un bel torace, liscio e non troppo muscoloso, le braccia davano un senso di forza e sicurezza “C’è qualcosa di strano sul soffitto della mia camera?” “No perché?” lo guardò dritto negli occhi grigi come l’argento, ma c’era qualcosa di più ma non riusciva a capire cosa, lui guardava i suoi occhi ambrati di solito e con il brutto tempo si scurivano.
Nessuno dei due se ne accorse ma si ritrovarono uno di fronte all’altro “Tu pagherai al suo posto per la morte di Narcissa mio bell’angelo.” “Io non ti appartengo diavolo, non sono io quella che ha sbagliato ma Narcissa.” quelle parole le vennero con naturalezza, sentì una stretta al cuore ricordando Ronald Weasley, il suo compagno di Dormitorio e poi il suo fidanzato “Sta certa che ti porterò all’inferno.” “Dunque non era un sogno, siete entrato in camera mia.” le sue mani si chiusero a pugno “E’ stata una visita molto piacevole.” Hermione ridusse gli occhi a due fessure e si voltò uscendo dalla stanza senza dir nulla diretta alla propria stanza.
Camminava nei corridoi dei Sotterranei, ormai erano le due del mattino e in giro non c’era nessuno, d’un tratto Pix spuntò dal muro “Ohhh ma chi abbiamo qui sotto nel covo delle serpi, una ex grifondoro mezzosangue che cerca morte certa.” il poltergeist scoppiò a ridere prendendo a girare sopra la testa di Hermione “Pix va al diavolo!” sbottò seccata passandosi le dita della mano destra tra i capelli “Brutta oca.” gli fece la linguaccia e scomparve, la strega scosse il capo proseguendo; era ormai arrivata all’inizio delle scale quando mise in avanti il piede sul primo scalino scivolo all’indietro “Cosa…” non finì la frase che cadde all’indietro battendo la testa sul pavimento e svenne, nel corridoio si sentì riecheggiare la risata di Pix.

Capitolo quattro: Convalescenza, Riportami in vita.


Hermione provò ad aprire gli occhi ma non ci riuscì, erano bendati come potè constatare portandosi le mani al viso per poi salire sul capo e scendere dietro "Ferma altrimenti ti si apriranno i punti." lei si bloccò cercando di capire a chi appartenesse quella voce, era ancora confusa "Dove mi trovo? Lei chi è?" "Devi aver battuto la testa molto forte se non riesci a riconoscermi, comunque ti trovi nella mia stanza e io sono Lucius Malfoy, l'infermeria era troppo distante e bisognava intervenire subito quindi passera qui il suo periodo di convalescenza signorina Hermione Granger." la strega aprì e chiuse la bocca un paio di volte "Bhè ora è meglio se torno in camera mia Lucius, grazie per l'ospitalità." cominciò a scostare le coperte quando sentì i passi del mago sempre più vicini "Non ci pensare nemmeno Hermione. Potresti cadere a terra, comunque sei qui da una settimana quasi." Lucius la coprì nuovamente guardandola in viso "Una settimana che dormo? O mio dio! E le lezioni? A Pix che hanno fatto?" sospirò sonoramente "Sono un disastro come insegnante." Lucius allungò le dita della mano sinistra a sfiorar la guancia destra di lei, la strega volse il capo dove forse vi era il mago "La Preside ti ha sostituito, Pix invece è stato messo a pulire i sotterranei sotto l'occhio vigile del Barone Sanguinario che deve far rapporto tutte le sere alla Preside. Ora rilassati... sei troppo tesa." “Non sono tesa Lucius.” protestò lei sdraiandosi di lato in silenzio.
Passò una mezzoretta ed Hermione era ancora sveglia, ascoltava i passi di lui e i rumori che produceva cercando di capire cosa facesse “Ancora sveglia vero?” il cuore prese a batterle veloce nel petto “Non riesco a prendere sonno tutto qui.” si mosse mettendosi a pancia in giù “Sei troppo tesa te l’ho detto.”la ragazza non badò nemmeno alle sue parole, pensava ad altro ed era tanto immersa nei suoi pensieri che non si accorse che Lucius si era avvicinato al letto “Ora rilassati.” Hermione non disse nulla e rimase ferma immobile cercando di rilassarsi, sentì le mani del mago appoggiarsi sulle sue spalle sopra la camicia da notte, piano l’uomo cominciò a massaggiarle le spalle.
Lei sorrise lasciandosi massaggiare, si sentiva scogliere e rilassarsi, doveva ammetterlo che Lucius Malfoy è molto abile con le mani “Ti sento più rilassata… sai lì facevo pure a Narcissa, ma lei non lì apprezzava come te.” il mago sorrise mentre le sue mani scendevano sulla schiena sollevandole la camicia da notte “Lucius i-io non sono lei q-quindi si limiti a massaggiarmi sopra la camicia da notte.” il viso di Hermione era appoggiato sul cuscino verso destra e le guance rosse per l’imbarazzo “Ora comincia la tua discesa all’inferno mi bell’angelo.” con attenzione le tolse la camicia gettandola oltre il letto, lei rimase immobile sotto di lui a pancia in giù nuda, più in basso solo le mutandine di pizzo nero, Lucius si chino in avanti prendendo a baciarla sulla schiena delicatamente dal basso verso l’alto “L-lucius.” mugugnò Hermione non molto convinta ed un piccolo gemito le sfuggi dalle labbra “Non mi sembra che ti dispiaccia Hermione.” sogghignò mentre le sue mani accarezzavano i fianchi della strega con lentezza e sensualità, il respiro di lei si faceva via via sempre più veloce e lui continuava fino a che le sue labbra non si fermarono sulla base della spalla destra baciandola e stuzzicandola con la punta della lingua, poi morse con forza lasciando Hermione senza fiato “Mi hai fatto male.” protestò lei rossa in viso mentre il mago si scostava e tornò alla scrivania “Oh mi dispiace, ma è il mio modo per dire che tu sei mia… peccato che tu non possa vedere il bel segno che ti ho lasciato.” sorrise ma lei non poteva vederlo “N-non sono un’animale da marchiare Malfoy.” “Hai ragione, ma tu sei mia soltanto e nessuno… nemmeno Potter deve toccarti.” sibilò gelido “E questo è nulla in confronto a quello che ti aspetta, l’inferno è grande.” “Perché cosa mi aspetta oltre a questo?” non ricevette nessuna risposta, sentì solo la porta della stanza aprirsi e chiudersi.

Il vero inferno ovvero il litigio.

Dopo quel giorno Hermione trascorse i seguenti da sola e in assoluta tranquillità,, l’infermiera di Hogwarts veniva a visitarla ogni giorno e l’accompagnò nella sua stanza, infine, le tolse le bende definitivamente ormai era arrivata la fine di ottobre, all’inizio vedeva solo ombre muoversi intorno a se e poi pian piano la vista ritornò come prima, Lucius non si fece vedere in quei giorni e nei seguenti quando lei riprese ad insegnare, lo vedeva soltanto nelle ore dei pasti ma lui la ignorava volontariamente guardando altrove e chiacchierando con Lumacorno.
Hermione sentiva dentro di se la rabbia aumentare, perché poi? Per quell’idiota di Lucius che la ignorava? Scosse il capo “Non ci pensare, è e rimarrà sempre un purosangue, ex mangiamorte e narcisista.” stava camminando lungo il corridoio del sesto piano “Spero non stia parlando di me professoressa Granger.” la strega si voltò verso Lucius “Prima il tu e ora di nuovo il voi, sei insopportabile proprio come tuo figlio Lucius.” si voltò riprendendo a camminare “Io non sono Draco e comunque non si voltano le spalle ad un collega che le sta parlando. Anche se… devo ammettere che a un bel sedere da ammirare professoressa Granger.” il viso di Hermione diventò rosso e si voltò di scatto “Sei un bastardo Lucius! Pensi forse di essere l’unico ad aver sofferto per la perdita di una persona cara? Pensi che facendomi del male riporterai indietro Narcissa? Io ho perso Ronald Weasley la persona che amavo più di ogni altra cosa al mondo! Ma non per questo do la colpa a te o a Narcissa… smettila di giocare con me e i miei sentimenti!” si girò e corse via con le lacrime agli occhi lasciando il mago senza parole, lui guardò le sue spalle e poi il corridoio vuoto, dentro di se si sentiva ferito ma quelle parole erano vere, lei aveva ragione, strinse le mani a mo di pugno e si diresse verso i sotterranei in silenzio.
Hermione entrò nella sua stanza sbattendo la porta alle sue spalle, piangeva di rabbia e frustrazione, il suo cuore batteva forte nel petto, lei lo aveva ferito lo sapeva benissimo ma quelle parole le erano uscite dal cuore con rabbia e amore allo stesso tempo, si avvicinò alla sua scrivania di mogano e si sedette prendendo una piuma ed alcune pergamene con scritti degli appunti cominciando a leggerli con attenzione, si asciugò le lacrime con un fazzoletto di seta bianco e sospirò sonoramente, prese una pergamena bianca e cominciò a scrivere.

Riportami in vita.

L’ora della cena arrivò in fretta, lesse e rilesse le parole che aveva vergato e un sorriso amaro si dipinse sulle sue labbra “E’ davvero questo che provi Hermione Jane Granger?” si domandò afferrando tra le mani la pergamena, si avvicinò al letto e la lascio cadere lì, si cambiò velocemente indossando un lungo abito verde smeraldo stretto sulla vita con delle spalline sottili e si apriva in un’ampia gonna, sopra si mise il mantello nero chiudendolo con la fibula d’argento a forma di fiore ed usci dalla stanza chiudendo la porta alle sue spalle, non aveva molta fame indi decise di uscire per fare un giro sulle sponde del Lago.
Su ordine della Preside Lucius Malfoy si diresse verso la stanza di Hermione, aveva protestato dicendo che c’erano altri professori che potevano andare al posto suo ma la Preside McGrannit di tutta risposta gli aveva detto che doveva chiarirsi poiché i fantasmi gli avevano riferito del loro litigio “Stupida Mezzosangue.” sbottò seccamente fermandosi davanti alla porta della stanza, bussò un paio di volte ma non ricevette risposta “Professoressa Granger è permesso?” domandò prima di aprire la porta ed entrare nella stanza richiudendola alle sue spalle, si guardò attorno ma lei non c’era sbuffò sonoramente annoiato poi notò la pergamena che Hermione aveva lasciato sul letto prima di uscire, la prese in mano cominciò a leggerla.


Riportami in Vita:

Come fai a vedere dentro i miei occhi
come se fossero porte aperte,
arrivando nelle profondità del mio corpo,
dove sto diventando ghiacciata.
Senza un'anima
il mio spirito sta dormendo in qualche luogo freddo
fino a che non la ritroverai e la riporterai a casa.

(Svegliami.)
Svegliami dentro.
(Non riesco a svegliarmi.)
Svegliami dentro.
(Salvami.)
Chiama il mio nome e salvami dalle tenebre.
(Svegliami.)
Ordina al mio sangue di scorrere.
(Non riesco a svegliarmi.)
Prima che io venga distrutta.
(Salvami.)
Salvami dal nulla che sto diventando.

Ora che so cosa mi manca
non puoi lasciarmi.
Respira in me e rendimi vera.
Riportami in vita.

(Svegliami.)
Svegliami dentro.
(Non riesco a svegliarmi.)
Svegliami dentro.
(Salvami.)
Chiama il mio nome e salvami dalle tenebre.
(Svegliami.)
Ordina al mio sangue di scorrere.
(Non riesco a svegliarmi.)
Prima che io venga distrutta.
(Salvami.)
Salvami dal nulla che sto diventando.

Riportami in vita.
(Ho vissuto nella menzogna non c'era niente dentro.)
Riportami in vita.

Ghiacciata dentro, senza il tuo tocco,
senza il tuo amore, caro.
Solo tu sei la vita in mezzo alla morte.

Per tutto questo tempo
non ci ho potuto credere, non riuscivo a vedere,
chiusa nell'oscurità
ma tu eri lì di fronte a me.

Mi sembra di aver dormito un migliaio di anni.
Devo aprire i miei occhi di fronte a tutto.

Senza un pensiero
senza una voce
senza un'anima.
Non lasciarmi morire qui
Ci deve essere qualcos'altro da fare.
Riportami in vita.

(Svegliami.)
Svegliami dentro.
(Non riesco a svegliarmi.)
Svegliami dentro.
(Salvami.)
Chiama il mio nome e salvami dalle tenebre.
(Svegliami.)
Ordina al mio sangue di scorrere.
(Non riesco a svegliarmi.)
Prima che io venga distrutta.
(Salvami.)
Salvami dal nulla che sto diventando.

Riportami in vita.
(Ho vissuto nella menzogna
non c'era niente dentro.)

Riportami in vita.*



Lucius rilesse parecchie volte la pergamena socchiudendo gli occhi, chi era l’angelo e chi il diavolo? La piegò e se la infilò in tasca uscendo poi dalla stanza dirigendosi verso i sotterranei, aveva bisogno di star da solo e pensare, leggere quelle parole e capire il loro senso, prese a scendere delle scale che conducevano direttamente ai sotterranei.
Hermione rientrò dopo poco visto che si era messo a piovere a dirotto, era bagnata da capo a piedi e piccole gocce d’acqua cadevano dai suoi capelli, entrò in camera sua e un profumo di colonia maschile arrivò al suo naso “Lucius.” sibilò a denti stretti guardandosi attorno per cercar la figura del mago ma nulla, poi vide che la pergamena che aveva lasciato sul letto era sparita “Oddio no.” ingoiò la saliva a vuoto ed uscì di corsa dalla camera diretta ai sotterranei.
Scese le scale di corsa non badando agli studenti che la osservavano incuriositi, si fermò quando raggiunse i sotterranei per prendere fiato “Io lo ammazzo.” riprese a muoversi con passo sicuro verso il cunicolo che conduceva alla stanza di Lucius Malfoy che ignaro leggeva ancor la pergamena steso sul letto.
La strega non bussò nemmeno aprì la porta della stanza del mago senza tanti complimenti “Tu!” chiuse la porta con un tonfo alle sue spalle per poi afferrare la bacchetta con la mano destra “Chi ti ha dato il permesso di ficcare il naso tra le mie carte?” Lucius la guardò inespressivo, era steso a petto nudo ed un paio di pantaloni neri indosso, i capelli legati con un nastrino nero “Buona sera anche a lei signorina Granger, le sarei grato se abbassasse la bacchetta così che possa spiegarle.” “Basta con le spiegazioni! Mi stai rovinando la vita Lucius!” lei lo guardava l’espressione irritata, i suoi occhi nocciola scivolarono sulle gambe e poi sul petto scolpito del mago per infine fissarlo negli occhi color dell’argento “Lo so, l’ho letto qui.” sventolò la pergamena con un sorrisetto stampato sulle labbra “E così Hermione vorresti che io ti ridia la vita? Pateticamente romantico per una mezzosangue, comunque ero venuto a cercarti per la ce…” “Stupeficium!” Lucius fece in appena in tempo a spostarsi e il cuscino dov’era poggiato con le spalle volò contro il muro “N-non chiamarmi mezzosangue.” avanzò verso di lui il respiro veloce, stringeva la bacchetta spasmodicamente “Hermione calmati.” il mago scese dal letto fermandosi d’innanzi a lei finchè la punta della bacchetta non toccò il petto nudo di lui, lei guardava negli occhi immobile in silenzio assoluto “Sono un’idiota, un purosangue vanitoso e… ti ho ferito profondamente. Le parole che mi hai urlato oggi e quella pergamena… mi hanno fatto capire che ho sbagliato. Io volevo vendicarmi di te e di Potter per avermi sottratto Narciassa, ma credo di aver sbagliato.” scosse il capo chinando lo sguardo sulla bacchetta “Se lo ritieni giusto fallo Hermy.” era la prima volta che lui la chiamava così, lei abbassò la bacchetta non dicendo nulla si avvicinò alzandosi sulle punte dei piedi e poggiò le proprie labbra su quelle di Lucius dolcemente.























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Nota importante: La canzone appartiene agli Evanescence * Bring Me To Life, io ho semplicemente usato la traduzione.
 
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Luxifera
view post Posted on 31/8/2008, 15:05




Capitolo cinque: Passione, desiderio e vendetta.


Lucius inizialmente si irrigidì ma poi ricambiò il bacio che pian piano divenne appassionato, le sue mani scesero sui fianchi di Hermione raggiungendo poi il suo sedere, lei di tutta risposta si avvinghiò a lui e con le mani lo prese a spogliare lentamente.
Il mago non rimase fermo e cominciò a spogliare la ragazza, le vesti di entrambi ben presto finirono sul pavimento lasciandoli completamente nudi, Lucius l’ammirò da capo a piedi, era stupenda, il suo seno non troppo formoso e i capezzoli un po’ turgidi, l’afferrò per i fianchi con forza e l’adagiò sul letto poco distante, lui sopra di lei a dominarla con un piccolo sorrisetto stampato sulle labbra, un tremolio percorse il corpo di Hermione rispecchiandosi in quelle due pozze d’argento arrossendo un poco “Io… ecco… non l’ho mai fatto.” il mago rimase immobile guardandola negli occhi “Non l’avrei mai detto, il giovane Weasley non era… all’altezza?” domando sfiorando il proprio bacino contro quello di lei mentre le mani portò sulle ginocchia della ragazza accarezzandole e con delicatezza aprirle “Non sono affari tuoi Lucius.”lei arrossi di più imbarazzata mentre lui si chino a mordicchiargli il collo pian piano “Hermione… sei stupenda.” posizionò il suo membro tra le gambe della ragazza e la penetrò con la punta, il respiro della ragazza era veloce e il suo corpo caldo “Lucius ti desidero.” un roco sussurro il suo, il mago si chinò a baciarla sulle labbra con passione mentre il suo membro raggiunse quella barriera sottile, bastò un colpo deciso di bacino da parte di Lucius per lacerarla, il gridò di dolore di Hermione fu soffocato dalle labbra di lui che rimase immobile quando lei si irrigidì e subito il dolore lasciò spazio al piacere e il mago cominciò a muoversi su di lei penetrandola con forza e decisione guidato dal piacere.
Passarono diverse ore e i due erano arrivati all’apice del piacere insieme, si strinsero in un tenero abbraccio ed insieme si addormentarono, l’alba arrivò ben presto illuminando il Lago Nero e poi il castello in cielo qualche nuvola grigia e nulla più.
Il primo a svegliarsi fu Lucius e guardò la testa della ragazza appoggiata sul suo petto, i capelli castani sparsi un po’ sul suo petto e sulle spalle di lei come onde del mare, alzò la mano destra e le accarezzò il viso “Professoressa Granger, pensa di starmi addosso per tutta la mattina?” il suo tono era falsamente dolce, Hermione aprì gli occhi ed un piccolo sorriso si fece largo sulle sue labbra mentre alza la testa per poi guardare il mago “Come mai questi toni formali stamattina Lucius?” domandò un po’ perplessa mentre scese pian piano dal letto “Professor Malfoy di grazia.” il mago la guardò severamente e si alzò andando a recuperare i propri abiti, entrambi si rivestirono in assoluto silenzio senza nemmeno guardarsi in viso “Direi che ora può anche andarsene.” il tono di voce di Lucius era gelido “Si può sapere cosa ti prende Lucius?” sbottò seccata Hermione “Non c’arrivi proprio mezzosangue? Che stupida.” scoppiò in una risata sadica guardando la ragazza in viso “Ieri sera mi sono solo divertito con te, devo ammettere che sei brava a letto Granger. Ora la mia vendetta si è compiuta, ti ho umiliata e ora saprai cos’è la vera sofferenza.” Hermione rimase come pietrificata cercando di assimilare le parole appena sentite e poi scoppiò a piangere “Sei un bastardo Malfoy!” gridò con quanto fiato aveva in corpo e aprì la porta uscendo dalla stanza di corsa.

Sofferenza, sogni e risvegli.

Erano ormai passati tre mesi da quel giorno e la professoressa Granger passava la maggior parte del suo tempo nella propria stanza o nell’aula durante le lezioni, era giunto dicembre e la neve aveva ricoperto ogni cosa.

Flash back

Si chiuse la porta alle spalle la giovane strega e crollò seduta a terra, il suo pianto era interrotto da singhiozzi e imprecazioni, si rannicchio dietro la porta con il capo reclinato leggermente verso destra e i capelli scompigliati; trascorse così un paio d’ore e poi qualcuno bussò alla sua porta “Hermione son io la Preside.” “E-entri pure.” si asciugò le lacrime in tutta fretta cercando di nascondere il pianto “Tutto bene cara?” “Sì certo, solo una piccola brutta notizia giunta da casa. Purtroppo Grattastinchi è morto.” sorrise amaramente verso Minerva che pareva non molto convinta “D’accordo Hermione. Ma se vuoi sfogarti sai dove trovarmi.” “Certamente Preside, vorrei chiederle se… per un mesetto potrebbe sostituirmi. Ho bisogno di tornare a casa per un po’.” la McGrannit la guardò seriamente “Nessun problema, ma trovo strana questa sua richiesta. Pazienza, lieta notte.” “Buona notte a lei Preside.” Hermione si avvicinò al letto e si lasciò cadere sopra rannicchiandosi in posizione fetale mettendosi a guardare il bordo del letto senza alcuna motivazione apparente.
Il giorno seguente Hermione Granger lasciò la scuola per un mese intero senza dar notizie di se a nessuno, tranne a Harry il suo migliore amico.
Tornò solo quando i primi fiocchi di neve cominciarono a scendere e ad imbiancare Hogwarts, Lucius Malfoy non si interessò più di molto anche se doveva ammetterlo, dopo quella notte si sentiva solo, all’inizio non ci aveva dato peso però si accorse che quando vedeva la giovane strega Mezzosangue ridere con gli studenti o con i colleghi si sentiva stranamente completo, quando si avvicinava notava il cambiamento repentino di Hermione, s’incupiva e diventava seria, non osava nemmeno guardarlo in viso, dentro di lui sentiva un nodo allo stomaco, lei non lo salutava nemmeno e si allontanava in assoluto silenzio.
Andò avanti per giorni, per settimane e poi mesi, Lucius la guardava da lontano, ma perché poi? Era bella Hermione seduta sulle sponde del lago, i capelli castani scompigliati dal vento freddo dell’inverno ormai alle porte e in grembo un libro al quale dona tutta la propria attenzione con un piccolo sorriso sulle labbra rosse, il mago chiuse gli occhi brevemente e poi si voltò allontanandosi.

Fine Flash back


Si era accorta che Lucius la seguiva dovunque andasse e la guardava da lontano, ormai le notti per lei erano diventate un vero e proprio incubo, si svegliava di colpo piangendo e tremando come una foglia, voleva andarsene da Hogwarts ma allora perché rimaneva? Perché quando guardava Lucius si sentiva stranamente a suo agio dopo quello che le aveva fatto? Hermione si alzò in piedi con estrema lentezza, la camicia da notte azzurra scivolò fino alle caviglie con un lieve fruscio, i capelli sciolti lungo la schiena e sulle spalle scompigliati, che fare? Si sentiva come un topo in trappola senza nessuna via d’uscita, l’avrebbe seguita ovunque anche se si sarebbe allontanata da Hogwarts e trasferita all’estero, ma forse un luogo in cui rifugiarsi c’era… i sogni.
Hermione era seduta sul bordo del proprio letto e tra le mani teneva un calice di cristallo, il liquido all’interno nero come la pece “La pozione dei sogni, quattro gocce in acqua fredda donano sogni tranquilli per una settimane intera… dieci gocce donano il sonno per dieci settimane, venti gocce, invece, fanno dormire per due anni. Due anni di sogni tranquilli.” mormorò tra se e se mentre avvicinò il calice alle labbra e bevve tutto d’un fiato, il liquido scendeva fresco lungo la gola e poi giù fino allo stomaco, la giovane strega guardò il calice vuoto e poi il buio più totale.
La strega cadde indietro sul letto mentre il calice cadeva a terra frantumandosi in mille pezzi, Hermione Jane Granger dormiva profondamente con un piccolo sorriso sulle labbra, finalmente la pace, finalmente il male era lontano da lei.
Lucius camminava per i corridoi nervosamente, doveva parlargli e chiarirsi una volta per tutte con quella Mezzosangue So – Tutto – Io, senza tanti complimenti aprì la porta della camera della ragazza e vi guardò all’interno trovandola stesa sul letto come una bambolina “E ora pensa a dormire? Stupida ragazzina.” sbottò seccamente chiudendosi alle spalle la porta e poi avvicinandosi al letto “Signorina Granger si sveglio ho bisogno di parlarle.” sotto i suoi piedi sentì uno strano scricchiolio e guardò in terra, pezzi di vetro del calice sparsi lì vicino, il mago si chinò ad esaminarli cercando qualche traccia del contenuto, su un pezzo di vetro notò il liquido nero e socchiuse gli occhi “Che diamine avrà bevuto?” si tirò, lentamente si sedette accanto a Hermione guardandola in viso, era bella lei così addormentata ma non solo era bella anche quando rideva, quando camminava e quando era intenta a studiare sui libri con un espressione crucciata in viso “Hermione… credo di essermi comportato da… bastardo. Ho ripensato alle tue parole e… hai perfettamente ragione te. Il passato è passato, io credo di provare qualcosa per te Hermione.” non ci pensò due volte Lucius e si chinò in avanti andandola a baciare sulle labbra.
Hermione non si accorse di nulla e non sentì nemmeno le parole di Lucius, dopo diversi minuti le proprie labbra rispondevano a quelle del mago con dolcezza, socchiuse gli occhi e il nocciola incontrò il grigio tempesta, si scostò dalle sue labbra guardandolo a lungo “Malfoy… tu mi ami davvero?” domandò cercando di tirarsi su ancora un po’ intontita “Sì, altrimenti saresti ancora lì distesa nel mondo dei sogni… stupida.” lei sorrise semplicemente “Come la bella addormentata.” “Cosa sarebbe?” Lucius inarcò il sopracciglio destro “E’ una favola babbana. Una ragazza che attese cento anni prima di ricevere il primo bacio di vero amore.” Hermione si alzò in piedi e la sua camicia da notte provocò un lieve fruscio, si diresse verso la finestra “Lucius.” lui la raggiunse e l’afferrò con delicatezza sui fianchi tirandola a se, lei poggiò il capo sulla spalla destra “Se devi cadere all’inferno portami con te.” un roco sussurro quello della ragazza “Io ora voglio solo arrivare al paradiso con te.” un bacio sul collo e poi sulla guancia sinistra. Andarono a dormire assieme Hermione con il capo appoggiato sul petto di Lucius e lui con un braccio stretto sulla vita dolcemente.

Chiarimenti definitivi.

Era mattino presto quando Hermione aprì gli occhi e guardò Lucius ancora addormentato, sorrise e si tirò su avvicinando le proprie labbra a quelle del mago per poi baciarlo “Buon giorno Professor Malfoy.” rise di gusto la strega “Buongiorno a lei Professoressa Granger.” lui sorrise soltanto e la baciò “Lucius non è uno dei tuoi trucchi?” “No, Hermione è cambiato tutto in meglio.” “Bene almeno ci siamo chiariti.” guardò l’orologio della camera che segnava le otto e mezza del mattino “Oh accidenti Lucius sbrigati a vestirti altrimenti faremo tardi per la colazione.” lui la guardò senza muoversi di un millimetro “Allora?” domandò lei corrugando la fronte “E’ sabato mattina e gli studenti non hanno lezione e nemmeno noi.” “Vero… quindi torniamo a coccolarci vero?” il mago la guardò serio in viso “Mi pare ovvio… fino a mezzogiorno e non voglio storie.” gli fece cenno di avvicinarsi e lei si affrettò a raggiungerlo sotto le coperte “Sei cambiato in meglio Lucius.”.
Inutile dire che i due passarono un sabato indimenticabile.


Capitolo sei: Buon Natale!

Mancavano ormai due giorni a Natale e già molti studenti si preparavano per far rientro a casa per le vacanze natalizie, nessuno ad Hogwarts sospettava della relazione tra i due professori che ormai andava a gonfie vele.
S'incontravano spesso nei corridoi e i loro sguardi dicevano molte cose, incontri fugaci tra una lezione e l'altra, parole sussurrate dolcemente in biblioteca e baci rubati in un attimo di distrazione di Madama Prince.
Hermione era intenta a sistemare dei libri sullo scaffale della Sezione Proibita quando due mani a lei ben conosciute l'afferrarono per i fianchi con delicatezza tirandola all'indietro verso il corpo del suo amato "Lucius, Madama Prince potrebbe svegliarsi." la giovane strega appoggiò il capo sul petto di Lucius reclinando un pò all'indietro il capo lasciando cader i propri capelli riccioluti sul petto del mago "Se la sta dormendo allegramente indi possiamo anche coccolarci senza problemi... volevo anche parlarti." si chinò in avanti andando a baciare il collo di Hermione facendo sfuggir qualche gemito d'approvazione da parte sua "D-dimmi." dal canto suo la giovane strega prese le mani del mago stringendole piano "Che ne pensi di venire a passare il Natale e il Capodanno a casa mia? Magari ci sarà pure Draco... Potter sa della nostra relazione?" Lucius la voltò lentamente e poi l'abbracciò "No, lui non sa nulla ancora. Perchè?" Hermione inarcò il sopraciglio destro curiosamente "Non inarcare così il sopraciglio per Diana!" "Perchè?" lui avvicinò il suo viso a quello di lei "Lo faceva anche Piton ed era odioso." Hermione scoppiò a ridere svegliando Madama Prince "Silenzio! Fuori dalla sezione proibita!" sbraitò l'anziana strega cacciando fuori i due professori.
Era sera e Lucius ed Hermione dovevano perlustrare il corridoio del settimo piano, s'incontrarono sulle scale ed a Lucius parve chiaro che lei era di pessimo umore "Che è successo?" gli domandò appena raggiunsero il settimo piano "Oh nulla... il solito incantesimo alle palle di neve, solo che colpire gli studenti una è finita nel mio studio e a messo a soquadro tutto quanto. Serpeverde si è trovata con venti punti in meno." lui la guardò a lungo senza dir nulla "A parte questo... oggi non ai risposto alla mia domanda. Verrai con me alla Manor?" Hermione si fermò in mezzo al corridoio con la bacchetta in mano e la punta illuminata "Bhe ecco... sì ben volentieri." annuì con il capo sorridendo ed insieme continuarono la ronda.

Malfoy Manor.

Era la vigilia di natale e il treno di Hogwarts finalmente raggiunse la stazione di King's Cross al binario nove e trequarti, Hermione e Lucius scesero tranquillamente recuperando i propri bagagli velocemente prima che gli studenti si mettessero davanti alla carrozza destinata ai bauli e alle gabbiette.
Entrambi raggiunsero Diagon Halley velocemente e si diressero verso il Paiolo Magico "Da qui prenderemo una passaporta che ci porterà direttamente davanti alla mia dimora. Dovrai tenerti stretta a me... spero la cosa non ti dispiaccia." Lucius ghignò mentre Hermione socchiuse gli occhi "Mi dispiace e come. Draco sarebbe stato più... cortese." fece schioccare la lingua sul palato mentre una smorfia di disaprovazione si palesò sulle labbra del mago "Questa te la faccio pagare molto cara." "Posso solo immaginare come." la strega lo afferrò per i fianchi prendendo a mordicchiarsi il labbro inferiore "Te ne pentirai amaramente di questa tua impertinenza." si chinò a catturare le sue labbra, poi sentì qualcuno tirar la sua veste "Perdonate Signore, l'elfo Holik è venuto a portare passaporta a voi. Holik dare passaporta e tornare a casa subito." l'elfo chinò il grande capo porgendo un piccolo scrigno dorato a Lucius guardando brevemente Hermione in sottecchi "Bene Holik, prendi i nostri bagagli, quelli della signorina portali pure nella mia stanza." l'elfo annuì con il capo "Come il Signore dice. Holik fa." l'elfo afferrò i due bauli e schioccò le dita sparendo.
Hermione aprì e chiuse la bocca senza riuscir a dir nulla "Che c'è?" "N-nulla... è che... non sono abituata ad esser trattata così." Lucius la strinse a se ed aprì la scatolina, i due vennero risucchiati e sparirono dal Paiolo Magico.
Riapparvero fuori dai cancelli della Malfoy Manor, era buio e sol le stelle illuminavano il cielo blu, Hermione si strinse di più a Lucius e lui la prese in braccio chinandosi a baciarla sulle labbra, si avviò con lei tra le braccia dentro la casa.
La stese sul letto a baldacchino in legno di abete rosso con delle piccole incisioni di fiori e le lenzuola di seta verdi smeraldo, con una mano le bloccò i polsi “Lu che fai?” domandò lei sbattendo le ciglia un paio di volte perplessa “Mi pareva di avertelo detto a Diagon Halley che te ne saresti pentita e ora… te ne pentirai amaramente.” prese la bacchetta e l’agitò con un delicato movimento di polso facendo apparir delle strisce di seta che automaticamente andarono a legare i polsi di Hermione alla spalliera di ferro battuto, la strega socchiuse gli occhi reclinando all’indietro il capo lasciando il collo esposto al mago che ne approfittò baciandolo e mordicchiandolo sensualmente, le mani di Lucius s’infilarono sotto il vestito sollevandoglielo fino ai fianchi e aprendole il corpetto lasciandola solo con l’intimo “Dio Hermione sei meravigliosa.” con le labbra scese sul petto baciandole poi il seno destro stuzzicandolo con la punta della lingua, lei gemette ed i suoi capezzoli s’inturgidirono sotto le sue umide carezze del mago.
Ancora una volta Lucius Malfoy agitò la bacchetta per far sparire i suoi abiti e quelli di lei, entrambi erano nudi, lei arrossì deliziosamente e lui la baciò sulle labbra mentre ancora una volta la faceva sua, i polsi ancora legati ed Hermione con le gambe strusciar contro quelle d’ei per poi salire lungo i fianchi stringendolo a se maggiormente.
Insieme arrivarono al culmine del piacere e Lucius le liberò i polsi, Hermione lo abbracciò sorridendogli “Lucius… ti amo.” lui la guardò intensamente per poi baciarla “Anch’io ti amo Hermione.” i primi raggi di sole cominciarono a farsi largo sulle terre del mondo magico ma i due innamorati decisero di passare la vigilia di natale a letto.

Buon Natale.

Flash back.

Draco e Daphne arrivarono la sera della vigilia avvolti da due pesanti mantelli che si tolsero appena entrati, lei sotto aveva un elegantissimo abito blu scuro, con ricami verdi chiaro sulla gonna e sui bordi, invece, Draco aveva un completo nero.
Lasciarono che gli elfi si occupassero dei bauli mentre raggiunsero il piccolo salottino dove Hermione e Lucius erano intenti a chiacchierare su alcune pozioni “Buona sera a voi padre.” salutò Draco appena entrò seguito da Daphne che chinò leggermente il capo, poi lo sguardo del giovane mago si portò sulla figura di Hermione “Oh… miss Granger, come mai abbiamo l’onore di ospitarti qui?” una smorfia sulle labbra di Draco era ben visibile “Passerà le vacanze natalizie con noi Draco… spero non ti dispiaccia.” Lucius si era alzato in piedi osservando il figlio in tralice “Certo che no padre. Se non vi dispiace io mi ritirerei… Buona notte.” Draco si voltò senza dir altro e si allontanò dal salottino insieme a Daphne era chiaramente visibile che non gli piaceva avere in casa Hermione la Mezzosangue So – Tutto – Io.

Fine Flash back.


Natale finalmente era arrivato, Daphne ed Hermione uscirono presto di buon mattino per andare a comprare gli ultimi regali, Diagon Alley era poco affollata quella mattina e le due streghe passavano di negozio in negozio tranquillamente, alla fine decisero di fermarsi in un negozietto di gioielli “Mi dispiace che Draco non abbia gradito la mia presenza alla Manor.” disse d’un tratto Hermione verso Daphne che era intenta ad osservare alcuni braccialetti d’oro “Bhe Hermione non puoi mica pretendere che ti accolga a braccia aperte no? Siete sempre stati nemici per la pelle a Hogwarts.” Daphne era gentile con lei, Hermione annuì con il capo verso lei mentre il suo sguardo venne catturato da un anello non troppo grande a forma di testa di drago con le fauci aperte in oro e al posto degli occhi due smeraldi “E’ meraviglioso… a Lucius piacerebbe. Che prendi per Draco?” Daphne gli mostrò un braccialetto sottile in argento con piccoli zaffiri “Oh è meraviglioso Daphne.” “Lo so spero gli piaccia.” rise e andò a pagarlo, Hermione guardò l’anello, era meraviglioso poi lo sguardo cadde sull’etichetta del prezzo – 22500 galeoni: forgiato dai folletti, un incantesimo di protezione al suo interno. – costava moltissimo, quasi tutti i suoi risparmi messi via in pochi anni, sospirò e andò a pagarlo.
A Malfoy Manor intanto si stava svolgendo un’accesa discussione tra padre e figlio “Padre non sei impazzito per caso? Una mezzosangue! Con tutte le donne purosangue che pagherebbero per esser imparentati con noi una sudicia mezzosangue.” sbottò seccato il ragazzo battendo i pugni sul tavolo con forza “Draco non è affar tuo con chi io voglia rifarmi una vita.” “Sì che lo è se ne va della reputazione della nostra famiglia Padre!” si alzò in piedi arrabbiato “Vi siete intenerito da quando conoscete e frequentate quella sudicia mezzosangue.” Lucius si alzò in piedi di colpo e guardò in viso il figlio serio “Io la amo e se a te non va bene puoi anche andartene e far finta di non conoscermi… fammi il piacere se non ti disturba troppo di chiamarla per nome grazie.” sibilò a denti stretti avviandosi verso il salone principale “Come volete Padre, ma sappiate che io non l’accetterò mai.” detto ciò seguì Lucius nel salone.
Dopo una cena tranquilla e silenziosa tutt’insieme si ritrovarono nel salone davanti al camino acceso e vicino l’albero di natale con sotto tutti i regali impacchettati, Hermione indossava un vestito rosso scuro poco scollato, dietro la schiena nuda e dei legacci di raso rosso scuro stretti in piccoli fiocchi, Daphne aveva lo stesso vestito del giorno in cui era arrivata mentre Draco aveva un paio di pantaloni neri, una camicia bianca e sopra un giacchettino nero, Lucius alla stessa maniera del figlio tanto uguali da scambiarli per fratelli.
Lucius si avvicinò all’albero e si chinò a raccogliere alcuni pacchetti con il suo nome sul bigliettino e quelli per Hermione, si avvicinò all’amata e gli porse i suoi regali “Ecco a te, credo te lo mandi Potter.” una piccola smorfia si palesò sulle labbra del mago porgendogli il pacchetto “Lu tesoro è solo un amico.” la ragazza afferrò il pacchetto e lo scartò velocemente era un vecchio libro, la fodera in pelle era tutta rovinata, ad Hermione gli si illuminò il viso “O mio dio! E’ rarissimo, Harry deve esser impazzito.” ridacchio rigirandosi il libro tra le mani “Che cos’è?” domandò Draco mentre tirava fuori da un pacchetto un braccialetto d’oro regalatogli da Daphne “Trasfigurazione Antica dal V secolo D.C. fino alla rivoluzione francese. Ne esistono solo due copie al mondo… oddio.” strinse a se il libro, Draco e Daphne si guardarono e scossero un poco la testa mentre Lucius sbuffò “Questo è da parte di Draco e Daphne.” gli porse un altro pacchetto più piccolo e lei lo aprì, dentro c’era un paio di orecchini d’oro con due piccoli rubini su ognuno “Grazie mille.” chinò leggermente il capo verso i due “Questo è il mio.” Lucius si mosse alle sue spalle e gli diede il proprio pacchetto “Pure io ho un regalo per te.” il mago socchiuse gli occhi “Hermione non dovevi.” “Oh non importa… ormai l’ho preso.” lei fece spallucce e gli diede il suo pacchettino “Vorrei che li aprissimo in privato cara.” Hermione sorrise e mise via il suo regalo.
Erano le undici di sera quando Lucius ed Hermione raggiunsero la loro stanza e si sedettero sul letto uno affianco all’altra “Mio figlio non ne sarebbe d’accordo.” il mago prese la mano sinistra di Hermione infilandogli un piccolo anello dorato con un piccolo diamante incastonato nel mezzo “L-Lucius.” lei rimase a bocca aperta osservando l’anello “Buon Natale amore mio.” sussurrò il mago avvicinandosi alle sue labbra baciandola piano, lei gli diede il suo pacchetto ancor chiuso e sorrise timidamente arrossendo e lui lo aprì “Hermione, sei impazzita? Ti sarà costato un occhio.” Lucius si mise l’anello e piano fece stendere la giovane strega sul letto “Buon Natale Lucius.” si alzò un poco con la testa andando a mordicchiarlo sul collo facendo gemere il mago “Piccola peste.” ridacchiarono insieme per poi lasciarsi andare al piacere.
 
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Luxifera
view post Posted on 6/9/2008, 11:18




Capitolo sette: Lo specchio dei sogni in frantumi.

Natale era trascorso tranquillamente a Malfoy Manor e il giorno seguente tutti erano un po’ scossi dagli avvenimenti e dai festeggiamenti avvenuti in seguito, fuori una vera e propria tempesta di neve si era abbattuta su tutto il Mondo magico e la gazzetta del profeta non portava notizie migliori poiché il tempo sarebbe stato così tutta la settimana oltre al fatto che qualche mangiamorte era riuscito nuovamente a scappare da Azkaban, ma ne Hermione ne Lucius si curarono di tutto ciò, erano felici assieme ed era questo che importava ad entrambi.
Era il ventisei di dicembre e Hermione era nella propria stanza seduta su una comoda sedia con il cuscino rivestito in raso verde scuro intenta a sistemare il programma del nuovo anno per i sette anni, un bel lavoro per la Grifoncina che aveva sparso fogli su tutta la scrivania di noce e le gambe accavallate scriveva con cura e in ordine.
Passò una buona mezzoretta ed Hermione era a buon punto e sulle labbra aveva un dolce sorriso, poggiò la piuma di gufo reale sulla scrivania e si portò la mano destra sul ventre “Lucius non lo sa ancora… sarà una bella sorpresa.” le sue guance si tinsero di rosso lasciando che il sorriso si allargasse “Credo che sia il momento giusto per dirglielo.” velocemente sistemò le carte sulla scrivania nella sua borsa per poi uscire nel corridoio.

Studio di Lucius.

Lucius Malfoy nel frattempo era nel suo studio a riordinare alcuni documenti quando Draco entrò senza nemmeno bussare socchiudendo la porta alle sue spalle “Posso sapere che intenzioni ai con quella mezzosangue?” sibilò il principe delle serpi fermandosi d’innanzi alla scrivania, Lucius alzò brevemente lo sguardo su suo figlio “Non è affar tuo Draco.” gli rispose seccamente tornando a sistemar i documenti, con rabbia Draco si allungò e gli strappò i documenti di mano “Voglio sapere tutto adesso!” sbatte i documenti sul tavolo, suo padre si alzò in piedi avvicinando un poco il viso a quello del figlio “Ogni cosa a suo tempo Draco… sei troppo impaziente.” “Non sono impaziente Padre… voglio solo sapere a che gioco stai giocando con quella mezzosangue.” il ragazzo si sedette su una delle poltroncine libere guardando il padre dritto negli occhi “D’accordo Draco.” Lucius si accomodò nuovamente sulla poltrona rivestita in pelle nera.
Si guardarono a lungo senza dir nulla in assoluto silenzio e poi fu Lucius a parlare “Draco te sai chi è stato ad uccidere tua madre vero?” “Sì, Potter.” una smorfia si palesò sulle sue labbra sottili “ C’è da dire che almeno c’è un Weasley in meno.” ghignò sadicamente accavallando le gambe, Lucius sorrise semplicemente “Ho intenzione di sposare Hermione Jane Granger per arrivare a Potter e… fargli pentire di essere nato. Ora hai capito Draco?” “Ho capito padre… ma… come lo spiegherai poi alla nuova Signora Malfoy?” Lucius si passò la mano sinistra tra i capelli biondi “Devo dare spiegazioni ad un cadavere?” scoppiò a ridere e subito lo seguì Draco, i due non si accorsero che dietro la porta socchiusa la diretta interessata aveva sentito tutto.

Lo specchio dei sogni in frantumi.

Hermione era lì immobile lungo il corridoio e a pochi passi la porta dello studio di Lucius, aveva sentito tutto, sul suo viso l’orrore e la rabbia si fecero largo, indietreggiò in assoluto silenzio per poi voltarsi e dirigersi a passo veloce verso la sua stanza, si chiuse la porta alle spalle dirigendosi poi verso il letto sdraiandosi scoppiando a piangere.
Doveva andarsene via da lì, ma come? Usare la scopa era impossibile e un vero suicidio con tutta quella neve che continuava ad imperversare, l’unica via era la metro polvere, avrebbe di certo lasciato delle tracce ma non le importava niente, sentiva il suo cuore a pezzi ricordando le parole di Lucius a natale, in silenzio cominciò a preparare il baule con le poche cose che si era portata.
Mancava meno di una mezzoretta all’ora di pranzo ed Hermione aveva già terminato di preparare il baule, si guardò attorno con attenzione controllando che non abbia lasciato nulla poi si avvicinò alla scrivania e prese una pergamena pulita ed una piuma, immerse la punta nel calamaio e prese a scrivere una breve lettera.
Firmò la lettera e poi la prese tra le mani, diede un’occhiata all’orologio a pendolo era mezzogiorno in punto e doveva andarsene prima che gli elfi venissero a chiamarla, poi cominciò a leggere la lettera che aveva appena scritto.

Caro Lucius,
mi dispiace ma non posso più star qui insieme a te a Malfoy Manor, credo che ritornerò a lavorare al Ministero della Magia insieme ad Harry e poi mi trasferirò all’estero, non so ancora dove… ho preso questa decisione dopo aver… riflettuto a lungo.
Non potrebbe mai funzionare tra di noi, tu sei un Purosangue da generazioni ed io… sono solo una Mezzosangue nata da genitori babbani e so quanto tu odi i babbani Lucius.
Forse t’informerò più avanti sulle mie decisioni, cosa farò, dove andrò… per ora ti chiedo di non cercarmi.
Arrivederci.


Hermione Jane Granger


Piegò la lettera poggiandola sulla scrivania e si alzò avvicinandosi al camino, fece partire per primo il baule poi toccò a lei entrare nel camino con una manciata di polvere volante “Diagon Alley!” scandì bene prima di sparire in una nuvola di fumo.
Uno dei tanti elfi domestici di Malfoy Manor fece capolino nella stanza poco dopo che Hermione era già scomparsa, si guardò attorno chiamandola ma nessuno rispose, abbassò le orecchie e corse via verso lo studio del suo padrone.

Destinazione Potter Manor.

Hermione raggiunse senza problemi Diagon Alley arrivando al Paiolo Magico, prese il suo baule e diede un paio di galeoni a Tom per il disturbo arrecato ed uscì nel lungo viale affollato di streghe e maghi intenti a far compere.
Aveva ridotto il baule in modo da metterlo in tasca e camminare tranquillamente per le vie di Diagon Alley, ben presto raggiunse la Gringott e girò a destra verso il cunicolo dei tredici gatti fermandosi davanti ad un portone di una piccola villetta e bussò un paio di volte attendendo in seguito.
Fu Ginny a venirle ad aprire, era sorpresa di vedere l’amica “Hermione! Che bello vederti, come mai qui con questo tempaccio? Su entra altrimenti ti prenderai un malanno, mi racconterai tutto in soggiorno davanti ad una bella e calda tazza di the.” la rossa invitò con un cenno di mano Hermione ad entrare e insieme si accomodarono in soggiorno “Non voglio arrecare disturbo ne a te ne a Harry, ma ho bisogno di star qui almeno fin dopo capodanno poi me ne andrò.” “Herm te non disturbi affatto, anzi, son sicura che a Harry farà molto piacere averti qui.” rise di gusto Ginny mentre si accarezzava il pancione “Ma Herm te non eri a Malfoy Manor con Lucius? Harry mi aveva detto così, era molto preoccupato.” guardò Hermione in viso come a voler cercar risposta dall’amica che non la fece attender molto “Sai Ginny… io… amo Lucius… solo che… ecco… ho bisogno di allontanarmi e pensare per un po’. Tutto qui.” mentì spudoratamente e per esser più convincente sorrise dolcemente “Oh capisco… Harry dovrebbe esser qui tra qualche minuto, tra poco il pranzo sarà in tavola. Immagino che tu non abbia mangiato.” Herminoe annuì con il capo semplicemente ed insieme a Ginny si avviarono verso la sala da pranzo lasciando perdere il the.

Sala da pranzo Malfoy Manor.

Lucius, Draco e Daphne si erano accomodati nella sala da pranzo con le pietanze già in tavola e due brocche di vetro piene di vino rosso, il giovane Malfoy era impaziente e nervosamente giocherellava con la forchetta “A quanto pare la Granger si fa attendere.” sbuffò sonoramente e con la forchetta infilzò una patata “Non intendo attenderla oltre.” non finì la frase che l’elfo che andò a chiamare Hermione si presentò “Signori perdonare me se non venuto prima, signorina essere andata via, io non sapere dove. Lei lasciato lettera per voi Signore.” con il capo chino sfiorando di poco il pavimento porse la lettera a Lucius “Ti ringrazio puoi andare.” l’elfo annuì con il capino e lasciando la lettera scomparve con uno schiocco, Lucius cominciò a leggere la lettera in assoluto silenzio.
Passarono lunghi minuti di silenzio, Lucius lanciò la lettera tra le fiamme del caminetto della sala da pranzo, era chiaro come il sole che il mago era livido di rabbia “Tutto bene padre?” Draco fissò a lungo il padre senza dir altro “No affatto!” si alzò di scatto facendo cadere la sedia all’indietro “Quella… quella…” socchiuse gli occhi e si voltò avviandosi verso il suo studio lasciando soli Daphne e Draco.
Molte cose frullavano nella testa di Lucius, quella Mezzosangue l’avrebbe pagata cara per quell’insulto, lei non poteva trattarlo così e non avrebbe mai mandato a monte i suoi piani.
 
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3 replies since 19/8/2008, 12:59   1082 views
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