| Capitolo tre: La nuova insegnante di Trasfigurazione, la più dolce delle vendette.
Il gran giorno era arrivato velocemente, i nuovi studenti entrarono nella Sala Grande e affascinati osservarono il soffitto pieno di stelle e fuori la sera che lentamente calava, gli studenti dal secondo anno in su erano seduti ai tavoli e qualcuno dava qualche occhiata verso il tavolo dei professori indicando con dei cenni di capo Hermione Granger seduta accanto a Lucius Malfoy. La Preside Minerva dopo lo smistamento si alzò in piedi “Benvenuti ad Hogwarts, prima di ricordarvi alcune regole essenziali voglio presentarvi la nuova insegnante di Trasfigurazione, la signorina Hermione Granger.” la ragazza si alzò e chinò leggermente la testa tornando seduta, degli applausi partirono dai quattro tavoli, poi la Preside fece un cenno di mano e il silenzio calò “Bene, voglio ricordare che l’accesso alla Foresta Proibita è severamente vietato a tutti quelli del primo anno, inoltre il signor Gazza ha una nuova lista degli oggetti che non si possono utilizzare nei corridoi, la troverete attaccata alla porta del suo studio. E’ tutto, buon appettito.” batte un paio di volte le mani e sui tavoli apparvero le pietanze, si sedette e tutti presero a mangiare. Lucius non smetteva di guardare di tanto in tanto Hermione seduta accanto a se, il suo bel seno e i suoi fianchi, sorrise compiaciuto “Non è curiosa di sapere a cosa mi stavo riferendo riguardo alla vendetta?” “Sì, ci stavo pensando effettivamente ma… non ricordo di averle fatto un torno.” la strega si pulì le labbra con il tovagliolo “Forse lei non si ricorda del nostro incontro al Ghirigoro.” Lucius prese il calice di cristallo e sorseggiò del vino “Me lo ricordo benissimo, sgridò suo figlio per avermi chiamata mezzosangue e mi fece notare in gran stile che i miei genitori erano babbani.” accavallò le gambe con lentezza e sensualità, cosa che a Lucius non sfuggì “Mi ricordo bene anche la sua arroganza nel rispondermi Professoressa Granger. Come ora, coraggiosa, fiera e arrogante, una vera Grifondoro.” “Fiera di esserlo e comunque son passati anni da quel giorno e si vede che lei Professore rispecchia al meglio un Serpeverde.” il mago sorrise “La ringrazio. Ah… dimenticavo, la Preside mi ha detto di informarla che lei pattuglierà i sotterranei stasera dalle dieci fino all’una.” un brivido di disgusto attraversò la schiena di Hermione “La ringrazio per avermi avvisata.” “Si figuri. E’ un piacere… non è solo per il Ghirigoro.” Lucius ghignò e si alzò da tavola, la strega strinse i denti e poco dopo si alzò pure lei allontanandosi dalla Sala Grande. Hermione scendeva le scale pian piano dirigendosi verso i sotterranei, indosso aveva un lungo mantello nero e sotto un abito grigio perla, un busto stretto dalle maniche lunghe ed una scollatura a V, si stringeva un poco sui fianchi per poi aprirsi in una gonna che le arrivava fino alle caviglie, aveva legato i capelli in un chignon tranne una ciocca che le cadeva sulla fronte, sbuffò raggiungendo i sotterranei e si guardò a torno “Con la fortuna che mi ritrovo incontrerò di certo Pix.” afferrò la propria bacchetta con la mano destra “Lumus.” la punta si accese illuminando tutto intorno a lei e cominciò a controllare i corridoi e gli stretti cunicoli.
Cunicoli sotterranei.
L’orologio che Hermione portava al polso segnava mezzanotte e mezza, sbuffò sonoramente e continuò il suo giro finche non notò due figure muoversi e ridacchiare, due ragazzi di Serpeverde del terzo anno a giudicar dall’aspetto e dalla tunica, stavano uscendo dal loro dormitorio, Hermione chinò la bacchetta e la punta si spense “Spero voi abbiate un valido motivo per esser fuori dal vostro dormitorio a quest’ora.” i due ragazzi si irrigidirono e si voltarono lentamente guardando la professoressa “Oh… ehm… ecco… noi… stavamo rientrando subito, il mio amico voleva mostrarmi un particolare del ritratto.” parlò il ragazzò dai capelli neri mentre l’altro moretto annuì con il capo “Per questa volta vi credo, quindici punti in meno a Serpeverde.” “M-ma perché?” protestò il moretto “Perché siete fuori dal vostro dormitorio fuori orario e senza nessun permesso.” il ragazzo dai capelli neri scosse il capo“Tutte scuse per togliere punti alla nostra casa, lei professoressa Granger era Grifondoro, amica di Harry Potter colui che ha sconfitto Lord Voldemort e so anche che lei è una sudicia mezzosangue.” Hermione strinse la bacchetta con forza “Signor Longer, chieda immediatamente scusa alla professoressa Granger. Centocinquanta punti verranno tolti alla sua casa per il comportamento tenuto e verrà messo in punizione per bene.” la voce di Lucius Malfoy arrivò come un lampo a ciel sereno, Hermione distolse lo sguardo dal ragazzo e guardo Lucius “Professor Malfoy non importa.” “No invece, tendono a rifarlo.” il mago fece un cenno di capo verso il ragazzo “Mi scusi professoressa Granger.” “Bene, ora tornate nel vostro dormitorio. Signor Longer domani ne riparleremo.” i due ragazzi s’infilarono dietro il quadro sparendo alla vista dei due professori. La strega si voltò non degnando Malfoy di uno sguardo “E’ così che mi ringrazia professoressa? mi lasci almeno accompagnarla alla sua stanza.” “Nessuno le a chiesto d’intervenire, avevo la situazione sotto controllo, so tornare alla mia stanza da sola. La ringrazio.” si voltò dando le spalle a Lucius e si avviò lungo il cunicolo, il mago la osservò sparire inghiottita dall’oscurità. Hermione ormai camminava da una mezzora cambiando cunicoli di continuo non riuscendo a trovare quello che portava al corridoio principale, si fermò e respirò lentamente “Stia calma Herm, c’è una soluzione a tutto.” mormorò tra se e se guardandosi attorno con attenzione, delle colonne con intorno incisi dei serpenti separavano i vari cunicoli “Perché capitano tutte a me? Dico… non un corridoio sotterranei.” corrugò la fronte sbuffando sonoramente, si sentiva soltanto il rumore di piccole gocce d’acqua che cadevano in alcune pozze e o zampettare di alcuni topi, Hermione si guardò ancora intorno con attenzione senza capir dove fosse, avanzò di qualche passo verso un cunicolo sulla destra quando sentì delle labbra vicino al suo orecchio sinistro “Si è persa signorina Granger?” la strega si irrigidì fermandosi “N-no stavo giusto tornando verso la mia stanza, volevo dare un’ultima occhiata.” “Passando dallo stesso cunicolo due volte senza notarmi?” Hermione schiuse le labbra rosee di poco “Stavo pensando ad altro.” sentiva il mago alle sue spalle, i due corpi si sfioravano, sentì una mano cingerle il fianco destro “Vuole che l’accompagni nella sua stanza?” un nuovo sussurro all’orecchio sinistro, le labbra di Lucius più vicine e la sua mano che la stringeva di più avvicinandola “Sì.” il mago sorrise e poggiò le sue labbra sul collo di lei in un piccolo bacio “P-professore.” Hermione reclinò il capo verso destra mentre sentiva entrambe le mani del mago sui suoi fianchi salire lentamente verso il seno, Lucius sorrise leggermente compiaciuto accarezzando i seni della ragazza sopra i vestiti poi si scostò lentamente da lei “Sarà la più dolce delle vendette, mio bell’angelo.” la strega si scostò e arretrò “Voi… tu… sei un bastardo.” le sue guance erano rosse di passione e rabbia “Non mi sembrava che ti dispiacesse Hermione.” “Non darmi tanta confidenza Lucius.” lui sorrise semplicemente muovendo i propri passi verso il cunicolo che portava a sinistra “Allora non lo fare neppure te.” si incamminò facendo cenno alla ragazza di seguirlo “Cosa gli ho fatto?” mormorò tra se e se confusa prendendo a seguire il mago.
Corridoio – Stanza di Lucius.
Lucius aprì la porta della stanza e fece cenno ad Hermione di accomodarsi, lei entrò prendendo a guardarsi attorno con curiosità, era una stanza più sfarzosa rispetto alle altre, la libreria, la scrivania, il letto e gli altri mobili erano in legno d’ebano, un caminetto acceso e davanti un tappeto persiano, il letto a baldacchino era proprio diritto davanti a lei con le coperte di raso verdi e argentee, ai piedi del letto il baule del mago “Si è Serpeverde per sempre vero Lucius?” “Mi pare ovvio. Allora… vuoi sapere come mai c’e l’ho così tanto con te Hermione?” Lucius si accomodò sul bordo del letto prendendo a togliersi il mantello nero, Hermione era ferma immobile in mezzo alla stanza e lo guardava “Sì, mi piacerebbe proprio saperlo.” mosse qualche timido passo mentre Malfoy cominciò a sbottonarsi la camicia bianca “Tu eri assieme a Ron Weasley se non erro.” la ragazza socchiuse gli occhi e chinò il capo “N-non osi nemmeno nominarlo.” “E Perché mai? Lui e Potter hanno ucciso mia moglie.” Lucius si alzò di scatto in piedi lasciando cader la camicia bianca a terra, la strega alzò lo sguardo e le sue guance si tinsero di rosso, scostò subito lo sguardo guardando il soffitto, aveva le spalle larghe e un bel torace, liscio e non troppo muscoloso, le braccia davano un senso di forza e sicurezza “C’è qualcosa di strano sul soffitto della mia camera?” “No perché?” lo guardò dritto negli occhi grigi come l’argento, ma c’era qualcosa di più ma non riusciva a capire cosa, lui guardava i suoi occhi ambrati di solito e con il brutto tempo si scurivano. Nessuno dei due se ne accorse ma si ritrovarono uno di fronte all’altro “Tu pagherai al suo posto per la morte di Narcissa mio bell’angelo.” “Io non ti appartengo diavolo, non sono io quella che ha sbagliato ma Narcissa.” quelle parole le vennero con naturalezza, sentì una stretta al cuore ricordando Ronald Weasley, il suo compagno di Dormitorio e poi il suo fidanzato “Sta certa che ti porterò all’inferno.” “Dunque non era un sogno, siete entrato in camera mia.” le sue mani si chiusero a pugno “E’ stata una visita molto piacevole.” Hermione ridusse gli occhi a due fessure e si voltò uscendo dalla stanza senza dir nulla diretta alla propria stanza. Camminava nei corridoi dei Sotterranei, ormai erano le due del mattino e in giro non c’era nessuno, d’un tratto Pix spuntò dal muro “Ohhh ma chi abbiamo qui sotto nel covo delle serpi, una ex grifondoro mezzosangue che cerca morte certa.” il poltergeist scoppiò a ridere prendendo a girare sopra la testa di Hermione “Pix va al diavolo!” sbottò seccata passandosi le dita della mano destra tra i capelli “Brutta oca.” gli fece la linguaccia e scomparve, la strega scosse il capo proseguendo; era ormai arrivata all’inizio delle scale quando mise in avanti il piede sul primo scalino scivolo all’indietro “Cosa…” non finì la frase che cadde all’indietro battendo la testa sul pavimento e svenne, nel corridoio si sentì riecheggiare la risata di Pix.
Capitolo quattro: Convalescenza, Riportami in vita.
Hermione provò ad aprire gli occhi ma non ci riuscì, erano bendati come potè constatare portandosi le mani al viso per poi salire sul capo e scendere dietro "Ferma altrimenti ti si apriranno i punti." lei si bloccò cercando di capire a chi appartenesse quella voce, era ancora confusa "Dove mi trovo? Lei chi è?" "Devi aver battuto la testa molto forte se non riesci a riconoscermi, comunque ti trovi nella mia stanza e io sono Lucius Malfoy, l'infermeria era troppo distante e bisognava intervenire subito quindi passera qui il suo periodo di convalescenza signorina Hermione Granger." la strega aprì e chiuse la bocca un paio di volte "Bhè ora è meglio se torno in camera mia Lucius, grazie per l'ospitalità." cominciò a scostare le coperte quando sentì i passi del mago sempre più vicini "Non ci pensare nemmeno Hermione. Potresti cadere a terra, comunque sei qui da una settimana quasi." Lucius la coprì nuovamente guardandola in viso "Una settimana che dormo? O mio dio! E le lezioni? A Pix che hanno fatto?" sospirò sonoramente "Sono un disastro come insegnante." Lucius allungò le dita della mano sinistra a sfiorar la guancia destra di lei, la strega volse il capo dove forse vi era il mago "La Preside ti ha sostituito, Pix invece è stato messo a pulire i sotterranei sotto l'occhio vigile del Barone Sanguinario che deve far rapporto tutte le sere alla Preside. Ora rilassati... sei troppo tesa." “Non sono tesa Lucius.” protestò lei sdraiandosi di lato in silenzio. Passò una mezzoretta ed Hermione era ancora sveglia, ascoltava i passi di lui e i rumori che produceva cercando di capire cosa facesse “Ancora sveglia vero?” il cuore prese a batterle veloce nel petto “Non riesco a prendere sonno tutto qui.” si mosse mettendosi a pancia in giù “Sei troppo tesa te l’ho detto.”la ragazza non badò nemmeno alle sue parole, pensava ad altro ed era tanto immersa nei suoi pensieri che non si accorse che Lucius si era avvicinato al letto “Ora rilassati.” Hermione non disse nulla e rimase ferma immobile cercando di rilassarsi, sentì le mani del mago appoggiarsi sulle sue spalle sopra la camicia da notte, piano l’uomo cominciò a massaggiarle le spalle. Lei sorrise lasciandosi massaggiare, si sentiva scogliere e rilassarsi, doveva ammetterlo che Lucius Malfoy è molto abile con le mani “Ti sento più rilassata… sai lì facevo pure a Narcissa, ma lei non lì apprezzava come te.” il mago sorrise mentre le sue mani scendevano sulla schiena sollevandole la camicia da notte “Lucius i-io non sono lei q-quindi si limiti a massaggiarmi sopra la camicia da notte.” il viso di Hermione era appoggiato sul cuscino verso destra e le guance rosse per l’imbarazzo “Ora comincia la tua discesa all’inferno mi bell’angelo.” con attenzione le tolse la camicia gettandola oltre il letto, lei rimase immobile sotto di lui a pancia in giù nuda, più in basso solo le mutandine di pizzo nero, Lucius si chino in avanti prendendo a baciarla sulla schiena delicatamente dal basso verso l’alto “L-lucius.” mugugnò Hermione non molto convinta ed un piccolo gemito le sfuggi dalle labbra “Non mi sembra che ti dispiaccia Hermione.” sogghignò mentre le sue mani accarezzavano i fianchi della strega con lentezza e sensualità, il respiro di lei si faceva via via sempre più veloce e lui continuava fino a che le sue labbra non si fermarono sulla base della spalla destra baciandola e stuzzicandola con la punta della lingua, poi morse con forza lasciando Hermione senza fiato “Mi hai fatto male.” protestò lei rossa in viso mentre il mago si scostava e tornò alla scrivania “Oh mi dispiace, ma è il mio modo per dire che tu sei mia… peccato che tu non possa vedere il bel segno che ti ho lasciato.” sorrise ma lei non poteva vederlo “N-non sono un’animale da marchiare Malfoy.” “Hai ragione, ma tu sei mia soltanto e nessuno… nemmeno Potter deve toccarti.” sibilò gelido “E questo è nulla in confronto a quello che ti aspetta, l’inferno è grande.” “Perché cosa mi aspetta oltre a questo?” non ricevette nessuna risposta, sentì solo la porta della stanza aprirsi e chiudersi.
Il vero inferno ovvero il litigio.
Dopo quel giorno Hermione trascorse i seguenti da sola e in assoluta tranquillità,, l’infermiera di Hogwarts veniva a visitarla ogni giorno e l’accompagnò nella sua stanza, infine, le tolse le bende definitivamente ormai era arrivata la fine di ottobre, all’inizio vedeva solo ombre muoversi intorno a se e poi pian piano la vista ritornò come prima, Lucius non si fece vedere in quei giorni e nei seguenti quando lei riprese ad insegnare, lo vedeva soltanto nelle ore dei pasti ma lui la ignorava volontariamente guardando altrove e chiacchierando con Lumacorno. Hermione sentiva dentro di se la rabbia aumentare, perché poi? Per quell’idiota di Lucius che la ignorava? Scosse il capo “Non ci pensare, è e rimarrà sempre un purosangue, ex mangiamorte e narcisista.” stava camminando lungo il corridoio del sesto piano “Spero non stia parlando di me professoressa Granger.” la strega si voltò verso Lucius “Prima il tu e ora di nuovo il voi, sei insopportabile proprio come tuo figlio Lucius.” si voltò riprendendo a camminare “Io non sono Draco e comunque non si voltano le spalle ad un collega che le sta parlando. Anche se… devo ammettere che a un bel sedere da ammirare professoressa Granger.” il viso di Hermione diventò rosso e si voltò di scatto “Sei un bastardo Lucius! Pensi forse di essere l’unico ad aver sofferto per la perdita di una persona cara? Pensi che facendomi del male riporterai indietro Narcissa? Io ho perso Ronald Weasley la persona che amavo più di ogni altra cosa al mondo! Ma non per questo do la colpa a te o a Narcissa… smettila di giocare con me e i miei sentimenti!” si girò e corse via con le lacrime agli occhi lasciando il mago senza parole, lui guardò le sue spalle e poi il corridoio vuoto, dentro di se si sentiva ferito ma quelle parole erano vere, lei aveva ragione, strinse le mani a mo di pugno e si diresse verso i sotterranei in silenzio. Hermione entrò nella sua stanza sbattendo la porta alle sue spalle, piangeva di rabbia e frustrazione, il suo cuore batteva forte nel petto, lei lo aveva ferito lo sapeva benissimo ma quelle parole le erano uscite dal cuore con rabbia e amore allo stesso tempo, si avvicinò alla sua scrivania di mogano e si sedette prendendo una piuma ed alcune pergamene con scritti degli appunti cominciando a leggerli con attenzione, si asciugò le lacrime con un fazzoletto di seta bianco e sospirò sonoramente, prese una pergamena bianca e cominciò a scrivere.
Riportami in vita.
L’ora della cena arrivò in fretta, lesse e rilesse le parole che aveva vergato e un sorriso amaro si dipinse sulle sue labbra “E’ davvero questo che provi Hermione Jane Granger?” si domandò afferrando tra le mani la pergamena, si avvicinò al letto e la lascio cadere lì, si cambiò velocemente indossando un lungo abito verde smeraldo stretto sulla vita con delle spalline sottili e si apriva in un’ampia gonna, sopra si mise il mantello nero chiudendolo con la fibula d’argento a forma di fiore ed usci dalla stanza chiudendo la porta alle sue spalle, non aveva molta fame indi decise di uscire per fare un giro sulle sponde del Lago. Su ordine della Preside Lucius Malfoy si diresse verso la stanza di Hermione, aveva protestato dicendo che c’erano altri professori che potevano andare al posto suo ma la Preside McGrannit di tutta risposta gli aveva detto che doveva chiarirsi poiché i fantasmi gli avevano riferito del loro litigio “Stupida Mezzosangue.” sbottò seccamente fermandosi davanti alla porta della stanza, bussò un paio di volte ma non ricevette risposta “Professoressa Granger è permesso?” domandò prima di aprire la porta ed entrare nella stanza richiudendola alle sue spalle, si guardò attorno ma lei non c’era sbuffò sonoramente annoiato poi notò la pergamena che Hermione aveva lasciato sul letto prima di uscire, la prese in mano cominciò a leggerla.
Riportami in Vita:
Come fai a vedere dentro i miei occhi come se fossero porte aperte, arrivando nelle profondità del mio corpo, dove sto diventando ghiacciata. Senza un'anima il mio spirito sta dormendo in qualche luogo freddo fino a che non la ritroverai e la riporterai a casa.
(Svegliami.) Svegliami dentro. (Non riesco a svegliarmi.) Svegliami dentro. (Salvami.) Chiama il mio nome e salvami dalle tenebre. (Svegliami.) Ordina al mio sangue di scorrere. (Non riesco a svegliarmi.) Prima che io venga distrutta. (Salvami.) Salvami dal nulla che sto diventando.
Ora che so cosa mi manca non puoi lasciarmi. Respira in me e rendimi vera. Riportami in vita.
(Svegliami.) Svegliami dentro. (Non riesco a svegliarmi.) Svegliami dentro. (Salvami.) Chiama il mio nome e salvami dalle tenebre. (Svegliami.) Ordina al mio sangue di scorrere. (Non riesco a svegliarmi.) Prima che io venga distrutta. (Salvami.) Salvami dal nulla che sto diventando.
Riportami in vita. (Ho vissuto nella menzogna non c'era niente dentro.) Riportami in vita.
Ghiacciata dentro, senza il tuo tocco, senza il tuo amore, caro. Solo tu sei la vita in mezzo alla morte.
Per tutto questo tempo non ci ho potuto credere, non riuscivo a vedere, chiusa nell'oscurità ma tu eri lì di fronte a me.
Mi sembra di aver dormito un migliaio di anni. Devo aprire i miei occhi di fronte a tutto.
Senza un pensiero senza una voce senza un'anima. Non lasciarmi morire qui Ci deve essere qualcos'altro da fare. Riportami in vita.
(Svegliami.) Svegliami dentro. (Non riesco a svegliarmi.) Svegliami dentro. (Salvami.) Chiama il mio nome e salvami dalle tenebre. (Svegliami.) Ordina al mio sangue di scorrere. (Non riesco a svegliarmi.) Prima che io venga distrutta. (Salvami.) Salvami dal nulla che sto diventando.
Riportami in vita. (Ho vissuto nella menzogna non c'era niente dentro.)
Riportami in vita.*
Lucius rilesse parecchie volte la pergamena socchiudendo gli occhi, chi era l’angelo e chi il diavolo? La piegò e se la infilò in tasca uscendo poi dalla stanza dirigendosi verso i sotterranei, aveva bisogno di star da solo e pensare, leggere quelle parole e capire il loro senso, prese a scendere delle scale che conducevano direttamente ai sotterranei. Hermione rientrò dopo poco visto che si era messo a piovere a dirotto, era bagnata da capo a piedi e piccole gocce d’acqua cadevano dai suoi capelli, entrò in camera sua e un profumo di colonia maschile arrivò al suo naso “Lucius.” sibilò a denti stretti guardandosi attorno per cercar la figura del mago ma nulla, poi vide che la pergamena che aveva lasciato sul letto era sparita “Oddio no.” ingoiò la saliva a vuoto ed uscì di corsa dalla camera diretta ai sotterranei. Scese le scale di corsa non badando agli studenti che la osservavano incuriositi, si fermò quando raggiunse i sotterranei per prendere fiato “Io lo ammazzo.” riprese a muoversi con passo sicuro verso il cunicolo che conduceva alla stanza di Lucius Malfoy che ignaro leggeva ancor la pergamena steso sul letto. La strega non bussò nemmeno aprì la porta della stanza del mago senza tanti complimenti “Tu!” chiuse la porta con un tonfo alle sue spalle per poi afferrare la bacchetta con la mano destra “Chi ti ha dato il permesso di ficcare il naso tra le mie carte?” Lucius la guardò inespressivo, era steso a petto nudo ed un paio di pantaloni neri indosso, i capelli legati con un nastrino nero “Buona sera anche a lei signorina Granger, le sarei grato se abbassasse la bacchetta così che possa spiegarle.” “Basta con le spiegazioni! Mi stai rovinando la vita Lucius!” lei lo guardava l’espressione irritata, i suoi occhi nocciola scivolarono sulle gambe e poi sul petto scolpito del mago per infine fissarlo negli occhi color dell’argento “Lo so, l’ho letto qui.” sventolò la pergamena con un sorrisetto stampato sulle labbra “E così Hermione vorresti che io ti ridia la vita? Pateticamente romantico per una mezzosangue, comunque ero venuto a cercarti per la ce…” “Stupeficium!” Lucius fece in appena in tempo a spostarsi e il cuscino dov’era poggiato con le spalle volò contro il muro “N-non chiamarmi mezzosangue.” avanzò verso di lui il respiro veloce, stringeva la bacchetta spasmodicamente “Hermione calmati.” il mago scese dal letto fermandosi d’innanzi a lei finchè la punta della bacchetta non toccò il petto nudo di lui, lei guardava negli occhi immobile in silenzio assoluto “Sono un’idiota, un purosangue vanitoso e… ti ho ferito profondamente. Le parole che mi hai urlato oggi e quella pergamena… mi hanno fatto capire che ho sbagliato. Io volevo vendicarmi di te e di Potter per avermi sottratto Narciassa, ma credo di aver sbagliato.” scosse il capo chinando lo sguardo sulla bacchetta “Se lo ritieni giusto fallo Hermy.” era la prima volta che lui la chiamava così, lei abbassò la bacchetta non dicendo nulla si avvicinò alzandosi sulle punte dei piedi e poggiò le proprie labbra su quelle di Lucius dolcemente.
-------------------------------------------------------------------------------- Nota importante: La canzone appartiene agli Evanescence * Bring Me To Life, io ho semplicemente usato la traduzione.
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